di Clara Sorce
Classe 1932 Quentin Blake da quando ha memoria ricorda di aver sempre tenuto tra le mani la matita da disegno. Da quel 1932 sono passati novant’anni. Novant’anni passati all’insegna dell’arte. I suoi libri hanno vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Whitbread Award, la Kate Greenaway Medal, l'Emil/Kurt Maschler Award e l'internazionale Bologna Ragazzi Prize. Ha vinto il premio Hans Christian Andersen per l'illustrazione del 2002, il più alto riconoscimento internazionale dato ai creatori di libri per bambini.
Nella sua carriera figurano collaborazioni proficue con scrittori come Russell Hoban, Joan Aiken, Michael Rosen, John Yeoman e, più famoso, Roald Dahl. Con quest’ultimo il sodalizio è stato talmente forte che non si possono pensare scissi. Blake ha dato vita a Matilde, a Charlie, al GGG per non parlare delle Streghe. Le parole di Melanie McDonagh ben sintetizzano tale legame:
Blake è più che brillante. È anarchico, morale, infinitamente sovversivo, a volte vizioso, socialmente acuto, scarso quando deve essere, esuberante nei dettagli quando ne ha voglia. Può raccontare storie meravigliose senza una sola parola, ma la sua partnership con Roald Dahl è stata fatta in paradiso. O da qualche parte. L'ingegno diabolico di Dahl si è fatto da solo quando ha scritto per bambini. In collaborazione con Blake, c'era una sorta di alchimia. Non ho mai incontrato un bambino che non amasse Quentin Blake.
E i bambini amano Quentin Blake e ciò si dimostra quando questi si approcciano ai suoi libri. Si sorprendono e al contempo gioiscono dinanzi al suo stile fresco, rapido fatto di tocchi delicati d’acquarello. In molti casi mi è capitato di leggere in occasioni di attività didattiche L’erbaccia, edito in Italia da Camelozampa editore. La storia della famiglia Dolciprati e di come Ottavia, il corvo domestico, li abbia salvati e il grande messaggio che comunica il racconto fa riflettere i piccoli lettori sull’importanza della salvaguardia della terra e sul rispetto per essa che ci ospita e ci protegge. L’albo conquista i giovani lettori per la sua ironia e la vicenda surreale che si mescola alla tradizione fabulistica riportando alla mente la fiaba di Jack e il fagiolo magico.
Quando mi capita di leggere questa storia ad alta voce ad un gruppo di bambini si viene a creare la magia che solo Blake è capace di produrre con i suoi libri.
In occasione del suo novantesimo anniversario la casa editrice Ippocampo pubblica un volume prezioso ideato dall’artista stesso che pome una panoramica completa della sua produzione artistica. Dai primi disegni, pubblicati su Punch quando Blake ha solo sedici anni, ai progetti più recenti, dalle collaborazioni con scrittori leggendari quali Roald Dahl, fino ai grandi lavori per ospedali e spazi pubblici. Il libro di Quentin Blake svela storie e aneddoti sorprendenti, regalando uno sguardo intimo e inedito sull’irrefrenabile creatività di uno dei grandi maestri dell’illustrazione contemporanea.
Per novant’anni Blake ha creato più di un disegno, più di una illustrazione, più di un’opera publica, per novant’anni ha reso il mondo della letteratura per l’infanzia magico con il suo stile “a rota libera” con disegni che sembrano fatti sul momento, che sono, invece, frutto di una sapiente preparazione e pianificazione.
Buon compleanno Quentin Blake!
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