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NEVE

Aggiornamento: 2 lug

di Clara Sorce





Bianco.

Candido, silenzioso, soffice bianco. I fiocchi della neve coprono l’intera foresta che si assopisce nella sua grande coperta bianca. Ma quella coperta non è calda e neanche accogliente. Lo sanno bene i suoi abitanti, che insieme trascorrono l’inverno nelle tane. Insieme, in piccole comunità familiari per non sentirsi soli. Ma c’è qualcuno che trascorre quelle gelide giornate da solo. Anche lui, come la foresta d’inverno, è bianco. Silenzioso si aggira tra i i bagliori del sole che investe la grande coperta candida. Silenzioso si muove il lupo bianco, stretto nella sua solitudine.


I suoi pensieri, i suoi movimenti sono dolorosi, perché la sua è la storia di abbandono e solitudine. Non sa cosa significhi avere un nome, una famiglia o l’essere amato. Conosce solo dolore e solitudine. Questa è la storia del lupo bianco.

Neve di Solotareff Grégoire e Lecaye Olga edito da Babalibri è la storia di un lupo bianco che fin dalla sua nascita viene abbandonato dalla sua famiglia.



Abbandonato per via del suo colore


Bianco come il latte, bianco come la luna, bianco come la neve.

Non viene riconosciuto dalla sua famiglia. Loro si aspettavano un ordinario lupo grigio o marrone ma quando questi, uscito dalla pancia della mamma, si rivelò essere bianco non fu accettato.

La stessa madre non volle un lupo così pallido, tanto da decidere di abbandonarlo.

Non accettato per il suo colore, così comincia la sua storia di solitudine e sofferenza. Senza una identità, senza radici il piccolo cominciò a vivere nel cuore della foresta ma questa col passare delle stagioni si rivelerà una casa poco accogliente, insidiosa, fredda, talmente fredda che non offriva neanche del cibo.

I mesi invernali si fecero sempre più rigidi e la solitudine, la fame e il freddo incupirono il cuore di quel candido cucciolo. Trovato un riparo di fortuna si strinse a sé per non sentire i morsi della fame mentre il suo cuore divenne sempre più nero, solitario, scontroso e diffidente.


Gli autori calano i lettori in una suggestiva narrazione. I pastelli ad olio della Lecaye creano dei quadri suggestivi in cui l’occhio si perde in ogni singolo tratto che costruisce ambienti e figure suggestive tanto da calare il lettore totalmente dentro la narrazione. Il tempo e lo spazio non sono più quelli della realtà, del presente, ma del qui ed ora della narrazione. Siamo trasportati nella foresta e i nostri occhi sono quelli del lupo bianco che ad un tratto si sgranano per la sorpresa nel vedere un suo simile, altrettanto solo ma di colore nero.


“Uuh!” fece allora una voce. Il lupo si voltò. Gli sembrò di scorgere non proprio qualcosa o qualcuno, ma un movimento, solo un movimento dietro un albero.

La solitudine insegnò al lupo bianco a non avere paura, così dirigendosi verso quel suono, si sorprese di trovare il lupo nero. L’incontro pone il lupo bianco ad essere giudicante nei confronti di quel suo simile ma allo stesso tempo opposto perché di colore nero. Giudicante dell’aspetto senza soffermarsi ad ascoltare veramente ciò che l’altro aveva da dirgli. Non è forse quello che capita a lui fin dalla sua nascita? L’incontro genera raffronti, gelosie, invidie e meschinità. Le cose si complicano ancor di più quando il lupo nero, rivelato il suo nome, Leo, chiede al lupo bianco quale nome gli avesse dato la sua famiglia. Ciò genera un profondo sconforto nel lupo bianco che ha dinnanzi a sé  una verità che aveva da tempo occultato. Non ha un’identità, una famiglia.


Tale presa di coscienza rende il lupo bianco ancor più scontroso tanto da far andare via Leo. Sembra proprio che l’amicizia tra i due sia improbabile, tuttavia, il lupo bianco non cesserà, per tutto l’inverno, di cercare Leo. Un giorno di primavera il lupo bianco sente un nome. Neve.


Neve è il nome col quale il lupo nero, Leo, chiama il suo amico dandogli un’identità. Neve. Forse adesso Neve, il lupo bianco, vive davvero, libero di esprimere se stesso, la sua identità, la sua esistenza. Leo lo fa esistere, chi ama non ha alcuna barriera, alcun pregiudizio, afferma col proprio amore l’esistenza dell’altro e lo rispetta nella sua diversità che si scoprirà essere così profondamente simile.


 

Neve

Autore: Solotareff Grégoire Illustratrice: Lecaye Olga

Casa editrice: Babalibri

Età consigliata: dai sei anni in su

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