di Clara Sorce
Che cos’è la fratellanza? È un rapporto che trascende i vincoli di sangue? Possiamo amare qualcuno che è diverso da noi come un fratello? Alexis Deacon col suo albo Cip e Croc edito dalla casa editrice Settenove da una poetica e delicata risposta a tali quesiti.
Prima di cominciare a raccontarvi quest’albo meraviglioso, per testo e immagine, voglio narrarvi la potenzialità comunicativa che ha quest’ultimo.
Quando ho letto per la prima volta quest’albo sono rimasta totalmente rapita dall’importante messaggio che ci trasmette, ossia che non importa quale sia il nostro aspetto, a quale specie apparteniamo, ciò che conta veramente è l’amore che ci lega.
Questo i bambini, sopratutto i piccolissimi, lo percepiscono fin dal principio della narrazione.
Quando ho letto questo albo ai miei bimbi della scuola dell’infanzia, prima e seconda sezione, quindi bambini dai tre ai cinque anni d’età, sono rimasta sorpresa per la loro capacità di entrare e di immergersi totalmente nel vivo del messaggio che Cip e Croc ci vogliono trasmettere, ossia che alla nascita siamo tutti uguali. Nelle varie specie il modo di concepire i propri “cuccioli” è molto simile come d’altronde il modo in cui si viene al mondo, ciò che poi ci rende meravigliosamente diversi lun dall’altro è la nostra unicità, ossia quelle caratteristiche che chi distinguono e che ci caratterizzano. Nonostante la fratellanza data dal sangue si può essere profondamente differenti l’un dall’altro per aspetto, carattere o modi di essere. Questo i mie piccoli l’hanno colto fin dalla prima visione della prima tavola dell’albo.
La narrazione si apre su una grande duna di sabbia. In un cielo stellato l’una accanto all’atra stavano due uova. Voltiamo pagina e Alexis Deacon comincia un sapiente intreccio tra i linguaggi del comic book e del picturebook. Una sequenza di vignette ci mostra il prodigio della venuta al mondo. Dapprima si schiude uno con un piccolo crack dal quale fuoriesce un piccolo pappagallo, dal secondo con un rumoroso rrrr rrip fuoriesce un coccodrillo.
Ciao Fratello, disse Cip
Queste furono le prime parole che Cip rivolse a quel grande fratello. Da quel momento i due vivranno insieme come fratelli scoprendo e muovendo i primi passi nella vastità del mondo. Insieme scoprirono la forma del cibo, si aiutarono a vicenda sostenendosi l’un l’altro, scaldandosi quando faceva freddo. Straordinaria è la tavola in cui sorge il sole. I due insieme guardano il sole che pian piano si alza nel cielo dipingendolo delle più belle sfumature rossastre.
Guarda, è bellissimo, disse Croc.
Penso che dovremmo cantare per lui, disse Cip.
Giunti fin qui i bambini non chiedono più dov’è la loro mamma perché comprendo che tra i due sta nascendo un amore che porta con sé calore, casa. I due cantarono per il sole, costruirono la loro casa fino a quando crebbero. È romanzesco il modo in cui Deacon crea questa scansione temporale sempre l’uno accanto all’altro. Quel modo di vivere, quell’amore fraterno tuttavia si troverà davanti ad una “verità” che spiazzerà i due. Essi troveranno, risalendo un giorno il fiume, i loro simili. Alla vista di tanti pappagalli e coccodrilli i due si resero conto di essere “diversi” e consequenzialmente di non essere fratelli. Cosi dolorosamente si separarono.
Ecco che qui i piccoli cominciano uno ad uno a protestare, così in coro dicono che i due sono fratelli, alcuni si rattristano, altri credono che sia tutto perduto. Ma come detto sopra non importa il legame, quando si è fratelli, lo si è indistintamente anche se l’aspetto è diverso. Presto Cip e Croc se ne accorgono. Quando entrambi attuano le loro peculiarità anche all’interno del loro gruppo di appartenenza. Così i due cominciano a nutrire nuovi sentimenti, la malinconia e la nostalgia. Quei sentimenti li portano a ricongiungersi perché il sentimento che li lega è più profondo di ogni altra sfumatura di diversità, è l’amore che rende simili, perché similmente abbiamo tutti bisogno di essere amati e di donare l’amore ricevuto, è questo il motore dell’esistenza.
Cip e Croc
Autore: Alexis Deacon Casa editrice: Settenove
Età consigliata: dai quattro anni in su
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