di Clara Sorce
Tradizione e sviluppo sociale contemporaneo sono due delle caratteristiche che contraddistinguono l'albo L'opra dei pupi di Eliana Messineo e di Gabriele Genova edito da Ideestortepaper.
Nel capoluogo siciliano si trova un teatrino d'opera appartenente a Nino.
Nino è un puparo, mestiere tramandato da padre in figlio fino a giunge a lui terzo figlio di Giosuè. Nel suo teatrino d'opera vive la storia di Palermo attraverso i suoi pupi. Palermo porto antico che ha visto il passaggio di Saraceni e Normanni. Palermo città dalle tante sfumature, crogiolo di culture, un patrimonio tramandato attraverso le sue forme d'arte come l'Opra dei pupi.
Nel teatro di Nino erano nati valorosi paladini, le cui gesta vennero raccontati per dieci anni con fierezza ha palermitani e "forestieri". Ma ahimè il calore del pubblico da qualche tempo era scomparso lasciando il posto ad un silenzio assordante. Nino doveva fare i conti col il tempo contemporaneo, profondamente mutato. In una scena ormai vuota il puparo vuol gettar le armi, accentando la "mala sorte" che si era abbattuta sul suo teatrino.
Il tempo stava vincendo portando Nino ad una drastica decisione, vendere la sua preziosa Angelica ...
Angelica, belle tra le belle. Sapessi quante volte ha guidato le braccia di Orlando per liberarti dalla prigionia. Tu che sei la più preziosa e splendente tra i pupi, vienimi ora in soccorso. Accetta questo sacrificio.
La bella Angelica era l'unica salvezza, in tanti l'hanno desiderata ma Nino non aveva mai voluto cederla a nessuno, neanche per tutto l'oro del mondo. Adesso però per vincere questa battaglia era costretto a separarsi dal suo tesoro più grande. Così il puparo prese con sé Angelica e uscì dal teatrino in cerca di fortuna. In quel momento però non avrebbe mai immaginato che il silenzio del suo teatrino sarebbe stato rotto da un rumore metallico. Qui la Messineo ci racconta di «ferri che riprendevano vita». I paladini avevo ripreso vita, rianimando i propri impeti e sguainando le spade. Essi avevano perduto la propria guida Nino. Il risveglio che ci raccontano i due autori dell'albo, attraverso le parole e le illustrazioni, è il risveglio della tradizione. Un'immagine potente che tiene il lettore col fiato sospeso.
Orlando si risveglia perché gli vene sottratta la sua amata, Angelica, non può che cominciare la sua ricerca. Cosi uscendo dal teatrino Orlando si imbatte nel mondo reale, un mondo che a lui non è familiare. Qui il mondo della tradizione, dell'arte, si incontra col mondo reale. Si tratta di un passaggio saliente della narrazione perché si assiste alla presa di coscienza, si entra nuovamente a contatto col tempo. Assistiamo Orlando nella sua avventura tra i luoghi simbolo della città di Palermo e tra i protagonisti che animano le gesta del teatro dei pupi.
La tradizione si fa sempre più predominate e incalzante nella lettura. Un viaggio che porterà alla vittoria Orlando che riuscirà non solo a riprendersi la sua amata ma farà capire a Nino che la tradizione, l'arte è il cuore pulsante di Palermo. Quest'albo ci insegna che il progresso non può vivere senza le sue radici. Le radici sono le fondamente di un popolo che bisogna custodire, curare ed alimentare. Bisogna riscoprire a volte la bellezza per sorprenderci e farci rinsavire, come Nino.
L'albo viene impreziosito da tavole dai colori brillanti. Ciò che impreziosisce il volume è il colore puro dell'acquarello, libero di far vivere le gesta di Orlando. Predominati sono i toni arancio, rosso e verdi colori che caratterizzano la tradizione. L'Opra dei pupi è un albo incalzante, un viaggio colorato e fantastico creato dalla penna di Eliana Messineo e il pennello di Gabriele Genova.
L'Opra dei pupi
Autore: Eliana Messineo
Illustratore: Gabriele Geneva
Casa editrice: Ideestortepaper
Età di lettura: 7 anni su
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