di Clara Sorce
Bruno Munari ha attraversato con elegante leggerezza e lucidità il Novecento, scegliendo per sé il ruolo del ricercatore, ma anche del tecnico, del mago e del fantasma. Dal punto di vista della storia dell’arte Munari ha toccato tutte le più innovative tendenze, spesso anticipandole: futurismo, arte astratta e concreta, spazialismo e giù fino alla cinetica e all’arte programmata. Sebbene nei manuali mai gli siano riconosciute le primogeniture di tante invenzioni - data la natura gentile, mai urlata, della sua proposta artistica - vi è un ambito espressivo in cui il lavoro di Munari domina senza ombre: il campo del libro. Del libro tout court: dalla grafica editoriale per Einaudi e Bompiani, ai libri per bambini, al libro a-testuale, al libro oggetto, Munari ha eletto, degli esordi e sino alla morte, il libro a campo di sperimentazione attiva, con crescente convinzione e sicurezza.
Maura Picciau
Maura Picciau, storica dell’arte, soprintendente ai beni storico-artistici definì l’operato di Munari come un ricercatore e tecnico che ha saputo anticipare i tempi. Come enunciato dalla Picciau per l’artista meneghino il libro è un campo di sperimentazione attiva.
La grande svolta nella ricerca di Munari finge nel 1949 con i libri a-testuali, ossia i Libri illeggibili come li intitolerà lo stesso artista. Lunari giunse ai Libri illeggibili con un iter astratto rigoroso: si tratta di piccoli libri dalle pagine colorate e percorse da fili che ne legano le parti.
Munari come si è detto sopra giunse ai libri a-testuali alla fine degli anni Quaranta, ma se seguiamo la linea temporale della storia e degli sviluppi del silente book si rintracciano i germogli dei Libri illeggibili nel 1866 con i wordless book inglesi. Questa storia comincia l’11 gennaio del 1866. A quel tempo il predicatore battista riformato Charles H. Spurgeon dal pulpito della chiesa del Metropolitan Tabernacle di Newington di Londra raccontò ai fedeli di un libretto che pur non contenendo una singola parola è un testo fondamentale per pregare: il Wordlless Book. Wordlless Book è un libro senza parole della tradizione cristiano - evangelica che si diffuse in tutto il mondo. Ancora oggi il Wordlless Book viene sfogliato, cantato a gospel, recitato da generazioni di bambini e fedeli di ogni età.
Le sue pagine sono colorate, in principio sono tre, una nera, una rossa, e una bianca, non presentano né testo né immagini. I colori scandiscono una sequenza come un memorandum visuale dell’ordine delle preghiere da pronunciare. Costanti dei Wordlless Book sono le corrispondenze fra colore e concetto. Marcella Terrusi in Meraviglie mute. Silent book e letteratura per l’infanzia definisce i Wordlless Book a metà fra un rosario e un Libro illeggibile di Munari.
La morfologia di questo libro fa riferimento alla simbologia dei colori, a testi mnemonicamente conosciuti dai lettori, alle sequenze dei momenti del canto e della preghiera, crea e interpella una comunità di riferimento internazionale, ed è uno strumento di propaganda di enorme potenza.
Munari spoglia i Wordlless Book dell’aurea sacra “consacrandoli” al linguaggio dell’arte. I Libri illeggibili non sono solo oggetti d’arte ma anche oggetti di Visual design. I merito al Visual design e della letteratura per l’infanzia Falcinelli disse:
La progettazione di tutto ciò che percepiamo con gli occhi, ma in sinestesia con gli altri sensi, e in rapporto con l’immaginazione.
Le parole del Falcinelli ben descrivono l’essenza creativa dei Libri illeggibili. Fogli rossi o blu, di velina o cartoncino, il rosa o il giallo e il susseguirsi di colori e forme suscita nel lettore un’emozione, un pensiero un’idea di racconto: siamo di fronte ad un’opera d’arte astratta.
Nonostante l’assenza di parole nei Libri illeggibili permane una forma di “scrittura”che sostanzia i racconti astratti di Munari.
Una pagina più stretta delle altre si fa notare per la sua dimensione, le pagine con le pieghe invitano a movimenti e situazioni insoliti. Questo è il linguaggio specifico dell’oggetto libro. Se poi a organizzare tutti questi messaggi sarà un artista, allora si potrà dire che è un libro d’artista. Così il libro comunica se stesso e non un testo che gli è stato stampato sopra.
Non si può non riconoscere che nei libri di Munari si rintraccia una coerenza nella sua ricerca: pagina dopo pagina scaturisce un’opera d’arte visuale, che si esplica nel tempo, aperta al dialogo con il lettore.
Nel 1984 Munari per la Maurizio Corraini di Mantova concepisce il Libro illeggibile MN1.
In un’intervista a Marzia Corraini della Corraini Edizioni di Mantova racconta della collaborazione con l’artista. Dagli anni Ottanta, Maurizio e Marzia Corraini, galleristi e cultori di arte contemporanea, collaborarono con Munari pubblicando numerosi suoi titoli. Alla domanda: Qual è il libro di Munari a cui sei più affezionata? Marzia rispose il Libro illeggibile MN1.
Sono solo alcune piccole pagine di carta colorata e tagliata. Un esempio di come la semplice struttura del libro può portare a stimolare, sognare e divertire senza parole e immagini (tradizionalmente i contenuti del libro). Un piccolissimo esempio del suo talento. Ecco, qui appare un ricordo vivo: la sua felicità quando dicevo “In giro per il mondo le persone lo prendono in mano e la prima cosa che fanno è sorridere”, e anche la sua soddisfazione quando dicevamo “Bruno, è incredibile, dobbiamo ristamparlo!”
Con queste parole Marzia Corraini racconta la straordinarietà di questo libro, un catalizzatore della creatività. Piccoli e grandi lettori quando si trovano tra le mani il piccolo libretto sono liberi di costruire la sua personale sequenza. Possono saltare, a loro piacimento, le pagine o aprire il libro al contrario. Libro illeggibile MN1 è un libro multiplo, potenzialmente infinito e di tutti. Munari instaura un rapporto democratico, arte che agisce nella società. L’artista, come si è detto sopra, sviluppa non tanto opere ma progetti e prodotti che consegna ai suoi fruitori, consegna le sue creazioni alla comunità per goderne. Si tratta di una creatività collettiva al servizio della comunità. Con Munari cessa il mito del genio dell’artista con l’opera come unicum irripetibile. Munari disse: gli altri siamo noi. In un’epoca individualista l’eredità culturale dell’artista costituisce un interrogativo aperto che ci interpella sulla qualità del nostro vivere insieme.
Su questo assunto poggia la vasta produzione di libri per l’infanzia creata dalla fantasia di Munari, dalle edizioni Mondadori ai libri per Einaudi ai conclusivi libri Corraini. Concludo questo viaggio nel pensiero e nella poetica di Munari con le parole di Falcinelli che descrive così ciò che accade davanti al wordless book munariano:
Girar pagina è l’analogo di una durata, del tempo che scorre. La pagina, come unità spaziale, acquista in rapporto alle altre pagine una dimensione temporale, diventando un elemento ritmico. Non si impone un percorso obbligato, il libro muta col mutare del lettore, dimostrando che è superfluo arrivare alle pagine sciolte dell’avanguardia. Si giunge così a un apparente paradosso: girare le pagine è un’esperienze narrativa ma non letteraria.
Libro illeggibile MN1
Autore: Bruno Munari Casa Editrice: Corraini Edizioni Età consigliata: dai 3 anni in su
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