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Alfabetiere delle fiabe

Aggiornamento: 7 lug 2024

di Clara Sorce









Il bambino quando viene al mondo compie un primo e vitale atto, quello del pianto.

In quel momento avviene non solo il suo primo respiro ma la sua manifestazione di stare al mondo. Nelle varie fasi della crescita bambini e bambine cominciano a sperimentare con le primordiali forme di comunicazioni. Da prima quelle verbali e in seguito quelle grafiche. Quest’ultime inizialmente si rintracciano in quella nomenclatura di “scarabocchio” ma ad un’osservazione più attenta quella è una linea che pian piano si fa segno, segno che si fa nella fase scolare parola. Quando il segno si fa parola, dunque comunicazione scritta, comincia per i bambini una fase complessa dove spesso abbandonano il piacere del disegno in favore di metodi per apprendere la forma scritta delle parole in modo copioso, poco creativo che si traduce in “sofferenza” per bambini e bambine.


Questa è una considerazione frutto non solo di anni di insegnamento come insegnate e di educatrice non formale, ma sopratutto da scolara. Ricordo ancora i copiosi esercizi di ricopiatura di lettere infinite dell’alfabeto, un esercizio che annulla la creatività, la riflessione e l’immaginazione del bambino che diventa un automa perfetto che produce una quantità infinita di lettere. Questa è la storia di un metodo che ha radici profonde nelle metodologie educative dell’antica Grecia ed in seguito della Roma antica. Tuttavia la storia ci testimonia che non è sempre stato così. Nel Leabhar Breac (il Libro Macchiettato), un antico manoscritto irlandese trascritto nei primi del XV secolo viene riportato un passo della vita di san Colombano in merito al metodo di apprendimento delle lettere:

Ora, quando giunse per lui il momento di leggere, l’ecclesiastico andò da un certo indovino che viveva in campagna, per chiedergli quando il fanciullo dovesse iniziare. Dopo aver scrutato il cielo, l’indovino disse: ‘Scrivigli il suo alfabeto ora’. Fu perciò scritto su di un dolce, e in quella Colombano mangiò il dolce, vale a dire, metà di esso a est dell’acqua e l’altra metà a ovest dell’acqua.

Il passo è la testimonianza di come il bambino affidato alle cure del santo abbia appreso l’alfabeto attraverso il gusto, ossia l’atto stesso di mangiare il dolce, era la metodologia di apprendimento dell’alfabeto. Nell’Irlanda post-romana ai bambini venivano dati dei dolci che recavano incise le lettere dell’alfabeto al fine di stimolarli all’apprendimento della lettura e della scrittura. Questa è una fonte storica di come apprendere le forme di alfabetizzazione in modo creativo. In tempi contemporanei ci sono insegnati che applicano metodi innovativi e creativi alla metodologia dell’apprendimento delle lettere, queste utilizzano albi illustrati, poetici, che riguardano la cerchia degli abbecedari. Fin dai tempi antichi l’albo illustrato e gli abbecedari percorrono su un doppio binario la storia dell’evoluzione della letteratura rivolta all’infanzia. In tempi recenti assistiamo nel panorama editoriale ad un vasto campionario di alfabetieri illustrati e scritti da penne e pennelli di fama internazionale che restituiscono ai giovani lettori opere suggestive.


Tra questi figura Alfabetare delle fiabe di Fabian Negrin edito da Giunti editori.

Il Negrin non è la prima volta che approda al linguaggio fiabesco, molte delle sue opere affondano nelle radici delle fiabe. L’artista ne fa materia primaria per il suo stile camaleontico ricco di suggestioni e rimandi. Negrin imbastisce ogni sua illustrazione al racconto o fiaba rendendola unica nel suo genere e per Alfabetiere delle fiabe concepisce ventisei opere, uniche, che si legano alle fiabe dal mondo. Dall’Occidente all’Oriente l’autore prende in esame fiabe note e poco note dalle tradizioni fabulistiche francese, tedesca, russa, cinese. Fiabe note e poco note che divengono ironiche filastrocche che seducono il lettore in un equilibrio di filologica fedeltà e sintesi. Ad accompagnare le filastrocche, come in una galleria d’arte, sono le grandi tavole illustrative, opere incorniciate da un bordo bianco. Immagini di una bellezza strabiliante. Esasperate, drammatiche con punti di vista vertiginosi alcune dal sapore metafisico. Veri e propri ritratti che illustrano i momenti culmine della storia o ne enfatizzano il tono.


Alfabetiere delle fiabe

Perché le fiabe? E cosa rende unico e seducente quest’albo? Ciò che rende unico questo alfabetiche è il rapporto che intercorre tra fiaba e infanzia un filo conduttore che porta nei piccoli lettori quella connessione dell’immaginario, intrecci che affondano nella storia dell’infanzia che ancora oggi i piccoli lettori colgono.

In Alfabetiere delle fiabe a corrispondere ad ogni lettere non sono illustrazioni o parole che richiamano l’iniziale esposta come nei classici abbecedari ma la storia. L’Alfabetiere delle fiabe si organizza in un immaginario alfabeto, dalla A alla Z in cui ogni lettera corrisponde ad un personaggio o ad un oggetto chiave. Pertanto ritroviamo alla I la storia i Ivan, l’uccello di fuoco e il lupo grigio alla M Mignolina, alla Z la Zucca di Cenerentola e cosi via. Un turbinio di fiabe che si pone come corpus avvolgente e indissolubile da chi narra o scrive.

Possiamo affermare che bambini, adulti e autori hanno ancora oggi bisogno di fiabe? La risposta ci giunge dal Negrin stesso. Come detto sopra non è la prima volta che l’autore si cimenta con la tradizione fiabesca, dai fratelli Grimm ad Andersen fino a Pitrè, quando giunge all’Alfabetiere l’autore compie una ri-narrazione delle celebri fiabe del mondo per rivivere e far vivere ai suoi lettori quel bisogno insaziabile di sogno, di meraviglioso, di brivido, di straordinario che da secoli accompagnano i lettori, e da prima gli spettatori, nella storia del sottobosco.


Fabian Negrin crea un’opera unica nel suo genere, un filo eterno, quello delle fiabe che lega i lettori anche in età prescolare grazie al testo stringato ed ironico che non tradisce il contenuto, anzi questo rimane invariato, ma la sua “depurazione” in virtù di un tono ironico permette ai piccolissimi di comprende al meglio le storie. Un primissimo approccio alle fiabe classiche che pian piano, scandendo il percorso di crescita, approderà ai nodi tematici la cui comprensione richiede consapevolezza.


 

Alfabetiere delle fiabe

Autore: Fabian Negrin Casa editrice: Giunti editori Età consigliata: dai cinque anni in su

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