Arte del 900
- clara sorce
- 22 lug
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di Clara Sorce
Esistono strane persone che hanno la smania di raccogliere oggetti in quantità spesso rilevante, […]; oggetti legati tra loro da una qualche relazione, tenuti in ordine o in un disordine relativo e significativo, […]. Li hanno tutti registrati nella loro mente con estrema precisione e li mostrano con compiacimento, […]. Intorno a essi, infine, raccontano aneddoti e riflessioni che finiscono con l’incagliarsi nella vertigine dell’emozione o nell’infinitezza della comprensione. Sono i collezionisti.
Elio Grazioli, La collezione come forma d’arte
Che siano piccoli o grandi gli esseri umani vengono attratti da ogni tipo di oggetto, e spesso, molti di questi diventano simboli da collezione. Quando un oggetto viene scelto da un collezionista smette di essere un semplice oggetto poiché viene «caricato di una qualità supplementare, valgono in quanto parti di un mondo a sé» (Grazioli, pg. 10). Perché sentiamo l’esigenza di collezionare? Forse perché questi oggetti realizzano un nostro sogno, una nostra fantasia che tocca l’io radicandosi nel profondo, ciò che è certo è che la collezione è prima di tutto un modo di raccogliere e di tenere insieme questi beni in una forma ed una logica che rispecchiano il proprio collezionista. Gli oggetti occupano lo spazio, le raccolte tendono ad assumere un andamento infinito, l’impulso non si arresta, si perpetua nella ricerca continua di altro materiale, altri oggetti, non semplici varianti ma tasselli di una visione in continua progressione o forse una costruzione.
Una costruzione di sé, parallelismo di un mondo che produce e guadagna senso in cui si articolano i “pezzi” della costruzione, ossia gli oggetti collezionati. Un albo illustrato fa della collezione oggetto narrativo, si tratta del racconto di un collezionista che narra della sua singolare raccolta di opere e documenti inediti, come oggetti e lettere, che testimoniano la nascita e l’evolversi dell’arte del 900. Ti racconto l’arte del’900 di Svjetlan Junaković edito da Artebambini è un albo che si articola in sedici brevi racconti sui grandi autori che hanno animato il secolo scorso. Si tratta di una narrazione intima da parte del collezionista che racconta ai piccoli, e grandi, come abbiano mosso i primi passi Giacometti, Modigliani, Matisse, Picasso e molti altri. Un appassionante racconto di aneddoti che testimoniano non soltanto la meraviglia, ma anche, il lato celato del sistema dell’arte, ossia i collezionisti, la vendita, la ricerca dei pezzi; perché ogni oggetto è specchio di una logica interna e individuale, «apparentemente al limite dell’arbitrario e dell’espressionismo, ma che, come l’opera d’arte, dimostra un proprio status di legge, di funzionamento prima e di reale validità poi, che producono bellezza e salvaguardando la necessità e il valore condivisibile» (Grazioli, pg. 11).
Ho incontrato Mascenka a Mosca, durante gli ultimo giorni di vita dell’Unione Sovietica. A lei sono arrivato tramite un amico comune. Suo zio, il colonnello Bogoev, se l’era vista proprio brutta in Siberia. Prima di essere deportato, era riuscito a consegnare frettolosamente alla donna un sacchetto pieno di strani oggetti, a suo dire di Kazimir Malevič, che avrei comprato subito, sempre se fossero stati autentici, per arricchire la mia collezione.
Questo è un piccolissimo frammento dei cappelli introduttivi di ogni racconto dedicato ad un artista del’900 ad opera del Junaković. Ogni racconto è uno spaccato di un intimo diario di un collezionista e dell’evoluzione della sua collezione. Piccoli e grandi lettori si appassionano ai raconti perché connessi alla mente del collezionista che compone la sua collezione come una trasposizione del suo essere. La narrazione, pertanto, sollecita a chiederci che cosa sia una collezione e quale sia il nostro modo di collezionare ed essere collezionisti. Ricerca, confronto, scommesse, tempo passato, tracce, ecco cosa ci trasmette l’albo Ti racconto l’arte del’900, ma non solo, l’albo ci fa entrare pienamente nel sistema dell’arte spesso taciuto e nascosto dalla superficie del “visibile” ma questo, come ogni opera d’arte, si anima di altro e questi sedici brevi racconti lo testimoniano. Ciò che rende ancor più particolare quest’albo, a parer mio, è il tipo di opere che il collezionista ricerca. Si tratta di opere realizzate dagli artisti durante la loro infanzia quando ancora non muovevano i loro passi all’interno del sistema dell’arte ma erano, al contrario, liberi di muoversi in quell’oasi felice della creatività infantile, dove la sperimentazione, la libertà, la curiosità sono sovrane. E allora scopriamo come nascono le figure di Giacometti, le polaroid di Warhol, o ancora, i sogni di Magritte. Ti racconto l’arte del’900 si fa fiaba contemporanea di un mondo e tempo non distante dal nostro che ci appartiene, il cui sguardo su di esso ispira in noi nuove ricerche e visioni.
Ti racconto l’arte del’900
Autore: Svjetlan Junaković
Casa editrice: Artebambini
Età consigliata: dai otto anni in su
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