di Clara Sorce
Quella che sto per raccontarvi non è una favola ma la storia di Blu. Blu come le sfumature di questa storia, blu come i protagonisti di questa storia. Vi starete chiedendo se si tratta di un libro, o piuttosto di una storia che ho ascoltato dalla voce di una "vecchia" misteriosa o ancora dalla protagonista stessa, Blu. Bè si tratta di un libro blu, si intitola Blu, Un'altra storia di Barbablù scritto da Beatrice Masini e illustrato da Virginia Mori edito dalla casa editrice Pelle d'Oca.
La storia la conosciamo bene è quella di Barbablù, grande classico della raccolta di fiabe di Perrault. Sono stati molti gli illustratori e gli autori che negli anni si sono cimentati col testo fiabesco, memorabili a tal proposito sono nel mondo dell'illustrazione le tavole illustrate da Gustave Dorè (1862), ma quella che ci propongono le due autrici è una storia che attinge a piene mani al testo di Purrault. Gli elementi ci sono tutti, chi ben conosce la fiaba originale di Barbablù sa che si tratta di una storia inquietante: un palazzo con una stanza misteriosa, una chiave d'oro macchiata di sangue, mogli uccise e appese come mantelli nelle segrete, tutto senza un motivo apparente. Beatrice Masini non trascura gli elementi originali della fiaba ma li reinterpreta in una chiave accattivante e misteriosa dal tono nero con una nota di sfumatura blu, che si fonde armoniosamente con le illustrazioni della Mori. La narrazione comincia con la presentazione o meglio la descrizione della personalità di Barbablù e subito dopo nel capitolo successivo in quello della giovane che poi diventerà sua moglie Blu. Il primo inquietante e minaccioso che solo con lo sguardo incute timore mentre lei al contrario è intraprendente, curiosa e determinata. Altro aspetto peculiare dalla storia è background dei due protagonisti. Lui compare misteriosamente sulla scena per ereditare il possedimento del vecchio zio Barone scomparso prematuramente. Non si sa nulla di lui solo il nome Barbablù. Un nome antico e consumato, un nome di famiglia. Un uomo senza passato, un uomo che sembra non essere stato né infante né ragazzo, ma solo adulto.
Tutti però hanno un passato e prima o poi questo riaffiora, ma Barbablù sa ben celare la sua storia ...
Lei, Blu, rimane orfana. Viene allevata dalle vecchie zie e dai tutori. Ella è ricca ed è ben educata e quando arriva il momento del compimento della maggiore età invece di trovare un marito decide di viaggiare e scoprire il mondo per dare una risposta alle domande che fin dall'antichità l'uomo si è posto:
Io chi sono? Che cosa ci faccio qui? Qual è, quale sarà la mia storia?
Blu sapeva bene chi era se si guardava alle spalle ma il futuro era una pagina bianca da scrivere ...
Le zie e i tutori sapevano bene come scrivere quella pagina bianca, sposandosi con un buon partito. Blu però era di tutt'altra visione perché sapeva bene cosa succedeva una volta sposata, l'aveva visto tante volte. La vitalità, la curiosità la voglia di lanciarsi in nuove avventure sarebbe svanito sempre di più lasciando il posto alla vita domestica, una vita accomodante. Ma credeva nell'amore e sapeva bene che si sarebbe sposata solo per amore. Blu decise di andare alla ricerca delle risposte da dare alle sue domande. Cosi insieme alla sua cavalla, Azzurra, partì in cerca di quelle risposte. Visitò terre sconosciute, incontrò persone, attraversò valli incontaminate ma nulla la portava alle risposte che cercava. Quella pagina della sua storia era ancora bianca, quella pagina chiamata futuro. Un giorno però si convinse che quella pagina poteva essere scritta. Ciò che la dissuase dal fermarsi dal dire che era finalmente giunto al punto d'arrivo fu l'incontro con l'amore, o almeno quello che credeva fosse l'amore.
Un giorno che si trovava in una landa dell'Ovest e stava correndo in una pianura verdissima sentì l'aria vicino a lei spostarsi e come scaldarsi: gettò un'occhiata al proprio fianco e vide che le si era accostato un cavaliere che montava un cavallo nero.
Quel giorno fu il giorno il cui Blu incontrò per la prima volta Barbablù. I due avevano tante cose in comune, perfino il nome. Fu amore a prima vista e i due si sposarono.
Da quell'incontro e dal matrimonio ritornano gli elementi della fiaba originale, si ripercorrono le stesse tappe, ma qui Blu sopravvivere contando sulle proprie forze, sul suo acume, sulla rapidità d'azione e la capacità deduttiva.
Blu e Barbablù sembravano felici, lui premuroso lei innamorata. L'uomo viziava la sua sposa con ogni meraviglia di cui egli poteva entrare in possesso. La riempiva di doni blu fino a sopraffare Blu. Ma questa storia dai toni freddi, blu, non ha calore. Barbablù poteva ricoprire la sua sposa d'ogni bene ma trascurava che cosa era la fiducia, il rispetto. Non proferì mai una sola parola sul suo passato con la sua sposa ma un giorno questo comparì ... L'occasione avvenne un giorno quando Barbablù affidò a Blu la chiave del suo studio, perché lui doveva compiere un lungo viaggio. Agli occhi della sua sposa sembrava un atto di fiducia ma le intenzioni non dichiarate erano tutt'altre, era una prova, la prova che lei, quella giovane donna fosse quella "giusta".
Questa è la chiave del mio studio. Te la do per dimostrarti che mi fido di te, e so che anche potendo non ci andrai, perché è quello che ti ho chiesto.
Barbablù si congedò e Blu rimase sola in quel grande castello. I primi giorni passarono ma Blu cominciava ad essere smaniosa. Ogni giorno sempre più si faceva strada la curiosità, si chiedeva cosa si celava dietro la porta dello studio del marito. Inizialmente non disubbidì all'ordine del marito, voleva dimostrargli che di lei si poteva fidare, che poteva avere fiducia. Ma la curiosità, l'affetto e l'amore ebbero il sopravvento inducendo Blu a compiere un atto d'affetto nei confronti del suo sposo. Le venne l'idea di riempire la stanza con dei fiori blu, blu il suo colore il colore della loro vita insieme, voleva che quei fiori gli ricordassero di lei. Ma quell'azione la portò a una macabra scoperta. Il passato del marito era lì a portata di sguardo un cofanetto era il custode del suo orribile segreto. Al suo interno un libro dal titolo La vera storia di Barbablù e dei piccoli cimeli. Blu lesse la storia e scoprì che il passato del suo sposto non era di un solo colore, nero, ma fu contraddistinto da sei colori, le sue sei spose che egli stesso poi uccise per un motivo futile ma determinate per la loro sorte secondo l'uomo.
Un bocciolo di rosa essiccato. Un'arancia trafitta da chiodi di garofano. Una piccola foglia a forma di cuore. Una biglia di vetro opalino. Una viola del pensiero sottile come carta velina. Un nastro rosso.
Blu fermò la lettura del racconto alla storia di Rossa e li si rese conto del suo destino e proprio in quel momento fece capolino nella stanza l'ombra nera e imponente del marito.
le illustrazioni di Virginia Mori, basate sui toni del blu, sono degli accompagnamenti puntuali del racconto. Ciò che le contraddistingue sono i tratti duri, freddi della penna tecnica scelta per le tavole.
La fine della storia la si conosce bene, Blu si salverà e Barbablù perirà ma questa non è una fiaba ma una storia finita bene.
Le fiabe finiscono bene, e infatti questa non è una fiaba. Però io sono libera, sono viva.
Questa storia come ci dice Blu non è finita. Questa storia densa racconta una storia che purtroppo spesso si ripete ma Blu ci insegna che non bisogna perdersi d'animo e lottare per la vita. È in questo senso questa storia si può definire non finita, le pagine della nostra vita non arrivano ad un punto ma continuano, solo noi possiamo decretare quando la storia arriva al punto d'arrivo.
Blu, Un'altra storia di Barbablù
Autore: Beatrice Masini
Ilustrazione: Virginia Mori
Casa editrice: Pelle d'Oca
Età di lettura: dagli 11 anni in sù
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