La bella e la bestia
- clara sorce

- 8 ott
- Tempo di lettura: 3 min
di Clara Sorce
La fiaba, mentre intrattiene il bambino, gli permette di conoscersi, e favorisce lo sviluppo della sua personalità. Essa offre significato a livelli così diversi, e arricchisce l’esistenza del bambino in tanti modi diversi, che non basta un solo libro a rendere giustizia della qualità e della varietà dei contributi apportati da queste storie alla vita del bambino.
Bruno Bettelheim
Ciò che caratterizza le fiabe è la magia. L’opera magica attinge al sapere dell’immaginazione intuitiva e contemporaneamente al sapere dell’astrologia, dell’alchimia, dell’arte, della poesia, della scienza e della filosofia al fine di “muovere” energie misteriose che stanno nella realtà. Questa è una delle caratteristiche che rende la fiaba seducente per adulti e bambini. Di fatto ci lasciamo coinvolgere dal piacere dell’incanto della sua specifica peculiarità letteraria che rende la fiaba un’opera d’arte a sé. Bruno Bettelheim sosteneva che l’impatto psicologico della fiaba sul bambino avviene soprattutto perché essa è un’opera d’arte. L’unicità della fiaba sta nel fatto che essa, essendo non solo una forma letteraria, ma anche un’opera d’arte, permette ai bambini di essere comprese come nessun’altra forma d’arte. «Come avviene con tutta la grande arte, il significato più profondo della fiaba è diverso per ciascuna persona, e diverso per la stessa persona in momenti differenti della sua vita (Bettelheim, pg 18)».
La fiaba della La Bella e la Bestia unita alla tradizione della ritrattistica dell’arte figurativa danno corpo ad un albo concepito dalla coppia Cécile Roumiguière e Benjamin Lacombe una rielaborazione della storia per la casa editrice Rizzoli che racchiude quanto detto sopra.
Come avviene con tutta la grande arte, il significato più profondo della fiaba è diverso per ciascuna persona, e diverso per la stessa persona in momenti differenti della sua vita
Bruno Bettelheim
Quando ci approcciamo alla La Bella e la Bestia di Cécile Roumiguière e Benjamin Lacombe percepiamo quanto le storie e l’arte figurativa abbiano influenzato gli autori per la loro rielaborazione di una storia senza tempo. La fiaba della La Bella e la Bestia attinge le sue origini dal mito di Amore e Psiche di Apuleio. Una storia che risale al II secolo d.C che vede la sua trasmissione e metamorfosi nel Il re porco di Giovanni Francesco Straparola del 1550 fino alla Francia della metà del Settecento con Jeanne-Marie Leprince. Ma ancora la storia attraversa i secoli fino ai nostri tempi contemporanei. Cécile Roumiguière compie un sapiente studio non soltanto della fiaba ma anche di fonti e storie artistiche che rendono il suo testo una raffinata e colta rielaborazione di un classico intramontabile. La Roumiguière non tradisce il testo originale, lo amplia con nuove visioni e soprattutto pone l’accento sui temi quali la diversità, il consenso, la paura del diverso e la sua accettazione da parte della società. Ad impreziosire il volume sono le tavole del Lacombe che investe la storia con il suo inconfondibile stile: raffinato, gotico, misterioso, fatto di chiari e scuri scenografici che rendono la storia della La Bella e la Bestia unica per la sua grande reinterpretazione storica artistica. I due autori per la loro versione della storia si ispirano alla storia della famiglia Gonsalvus, famiglia considerata straordinaria, diversa, tanto da essere considerati animali domestici e preziosità per le corti europee per via della loro ipertricosi.
La versione della storia di Cécile Roumiguière da voce alla storia personale e ai pensieri della Bestia. Nato con ipertricosi il bambino rimane orfano di padre. Viene accudito amorevolmente dalla madre che per amor suo firmerà col sangue un patto con un mago perché un giorno quel suo tesoro potesse vivere tra gli altri uomini in libertà senza il peso del giudizio. Come ci è noto l’incantesimo celò l’intero castello in un freddo inverno finché qualcuno non ebbe il coraggio di amare e vedere veramente quella bestia oltre la sua mostruosità. Lo scenario della vicenda è Venezia, e lì si articola la storia che ci incanta per i suoi scenari ma anche per uno spaccato intimo che l’autrice ci svela. Due diari raccontano i sentimenti, le emozioni e gli sviluppi emotivi che portano la Bella ad innamorarsi della Bestia vedendola per quello che è. Lei ha visto oltre le mostruosità e una volta rotto l’incantesimo i due trasmettono l’importanza della diversità interrogandosi su cosa sia l’umanità e cosa la bestialità. I due autori fanno risalire le origini dell’uomo alla famiglia Gonsalvus citando il ritratto della piccola Antonietta Gonsalvus ad opera della pittrice Lavinia Fontana. Una storia intramontabile che ancora continua non soltanto ad incantare ma anche a trasmetterci e comunicarci.
La bella e la bestia
Autrice: Cécile Roumiguière
Illustratore: Benjamin Lacombe
Casa editrice: Rizzoli
Età consigliata: dai dieci anni in su
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