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Casapelledoca

di Clara Sorce





Vi è mai capitato di ascoltare il silenzio? L’artista statunitense John Cage ha fatto del silenzio un’opera squisitamente provocatoria nella sua semplicità; si tratta del componimento 4’33”.

Quattro minuti e trentatré secondi di silenzio. John Cage spinse fino all’estremo la possibilità del suono d’essere e non essere insieme, un’utopia concettuale che porta i suoi fruitori ad un ascolto sottile e differente, portandoli ad una grande consapevolezza: non esiste il silenzio assoluto ma,  al contrario, questo si riempie di infinite sfumature. Per raccontarvi questo romanzo illustrato firmato dalla penna di Beatrice Masini e dalle illustrazioni egregie di Lorenzo Conti non si può che non partire dal suono che provoca il silenzio. Un suono sospeso, un suono che non conforta, un suono che rende le mure di una casa nuova poco ospitali è l’incipit di Casapelledoca edito da Pelle d’oca. Protagonista della vicenda narrata è Riccardo e la sua famiglia che dalla città si trasferisce in campagna. Una casa grande, a due piani, con tanto di scantinato uno scenario perfetto per una storia di paura che si rispetti, ma Casapelledoca è molto di più. La Masini scava nel profondo. Ella scava non soltanto nel cuore, nella mente dei suoi personaggi e della casa stessa, ma anche in quella del lettore che si collega con quella del protagonista Riccardo. Riccardo che affronta il periodo più delicato dell’evoluzione, ossia la scuola secondaria di primo grado, ovvero le medie. A dieci anni si trova a vivere una nuova realtà. Nuova casa, grande e immersa nel bosco, che spaventa, nuovi compagni, nuovo stile di vita; tutte cose queste che spaventano, che portano un vuoto dentro di sé che a volte porta ad affiorare ciò che di più oscuro portiamo dentro. Riccardo crede fermamente che la casa nuova sia una casa “spettrale” una casa che non porterà nulla di buono e a convincerlo è proprio quel silenzio che congela il sangue nelle vene soprattutto quando di notte si sentono strane urla.


Non importa se al mattino il papà e la mamma diranno che è stato lo strido di un fagiano, nulla riesce a stogliere l’idea di Riccardo che qualcuno sia stato sgozzato di notte. La casa continua a produrre i suoi suoni sinistri e intorno ad essa anche le “belve feroci” cominciano ad affacciarsi. Un giorno Riccardo troverà le impronte di una lice, ma non solo, con l’avvicinarsi del Natale succederanno altre cose strane. La corrente salta, il pavimento si allaga e nulla conduce agli impianti nuovi di zecca. La casa sembra proprio inospitale. Riccardo vorrebbe tanto dire ai suoi genitori una frase ovvia, scontata che gli adulti tirano fuori spesso, ossia “te lo avevo detto” quando ormai l’evidenza è sotto gli occhi dei genitori, la casa immersa nel verde è bella solo se la si vive tramite i libri perché la relata è un’altra storia. Il lettore vive e prova ciò che sente Riccardo attraverso le parole della Masini e le illustrazioni che attingono al linguaggio della poster art si trova in quegli scenari, in quel disagio, in quella paura che porta vertigine. Le tinte che attingono al buio più profondo del bosco non confortano, portano il lettore a trattenere il fiato fino a quando il mistero non sarà risolto. La Masini concepisce la sua storia come un giallo, la divisione non avviene in canonici capitoli ma in ventiquattro settimane ognuna delle quali è contrassegnata da un mistero che Riccardo e la sua famiglia dovranno risolvere. Sarà la mamma a svelare il grande mistero, e qui sta la straordinaria abilità della Masini, perché come detto sopra, Casapelledoca non è solo un racconto che attinge al linguaggio della paura, del romanzo giallo, ella scava nella profondità della psicosi dei suoi personaggi e ciò che ci illustra l’autrice è il disagio, la paura del cambiamento dell’adattarsi al nuovo che non soltanto bambini e adolescenti provano ad un nuovo cambio di prospettiva ma è ciò che accomuna tutti. La paura che viene veicolata attraverso il linguaggio squisitamente letterario aiuta a veicolare le nostre paure più profonde tanto che a volte queste possono portarci a compiere azioni che hanno dell’assurdo. Ma  infondo chi non farebbe sciocchezze di fronte a qualcosa che fa paura?


Casapelledoca

Autrice: Beatrice Masini

Illustratore: Lorenzo Conti

Casa editrice: Pelle d'oca

Età consigliata: dai nove anni in su

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