di Clara Sorce
La vita di un bambino è costellata nei primi anni di vita da attività, gesti, movimenti che lo portano alla scoperta del sé e del mondo che lo circonda. Quando parliamo di infanzia subito pensiamo a una figura che tanto si dedicò ad essa, parliamo di Maria Montessori, donna poliedrica che si è occupata dell'infanzia in ogni suo aspetto. Il bambino secondo la visione della Montessori è una "persona" dotata di competenze da sviluppare in modo autonomo, che scopre se stesso e il mondo nel proprio ambiente educativo attraverso l'azione, accompagnato da un adulto attento.
Il gioco è il lavoro del bambino.
Maria Montessori
Il metodo che prende il suo nome vede il "gioco" del bambino come un'attività seria poiché le attività svolte dai piccoli sono azioni serie in cui attraverso l'uso delle mani il piccolo crea la sua intelligenza, tant'è che Montessori definì la mano un "organo psichico". A tal proposito recentemente ad Ancona si è svolta la mostra temporanea Toccare la bellezza al museo Omero che presentava al pubblico due grandi che si misero al servizio dei piccoli Maria Montessori e Bruno Munari, dalla mostra ne è nato uno straordinario catalogo firmato Corraini Editore. Tra la serie di giochi e attività Montessori che i bambini possono svolgere anche a casa figurano le Attività di vita pratica in cui vi sono delle azioni che favoriscono lo sviluppo dell'autonomia nella cura di sé e dell'ambiente: lavarsi le mani, apparecchiare, curare una pianta, spremere gli agrumi, le allacciature, eccetera.
Questa piccola premessa sul metodo Montessori è stata doverosa per introdurvi a una collana di albi firmata Ippocampo Editore, Le mie prime storie Montessori. La collana è una piccola serie di tre libri: Mettiamo a posto! L'uccellino ferito, Emy e i girasoli, scritta da Ève Herrmann con le illustrazioni di Roberta Rocchi. L'autrice, detentrice di un blog, e appassionata del metodo montessoriano ci introduce delicatamente nel mondo dell'infanzia. Protagoniste delle vicende narrate nei libri due sorelline, Emy e Liv. Le piccole non sono personaggi fantastici ma le figlie stesse dell'autrice. Le piccole protagoniste vivono diverse avventure quotidiane che vengono descritte in modo semplice e lineare che i piccoli possono comprendere pienamente immedesimandosi direttamente nella storia in quanto le protagoniste sono dei bambini come loro che ogni giorno compiono attimi di vita semplici, all'apparenza a chi vede dall'alto della propria conoscenza che ha acquisito negli anni.
In Emy e i girasoli vediamo la piccola Emy in giardino intenta a cogliere un girasole. Da lì comincia un momento di felice euforia della bambina nel quale bacia e balla con il suo girasole ma questo perde tutti i suoi sgargianti petali gialli. La piccola Emy si rattrista per ciò che le è accaduto e in quel momento la sorella Liv si avvicina per consolarla. In questa tavola è visibile lo stretto legame tra testo e immagine, con una sola frase "Emy è triste" capiamo che il momento di felice euforia iniziale si è spento e l'illustrazione che compone la tavola ci narra cosa sta succedendo, un momento di condivisione dei sentimenti e di appoggio reciproco. Voltando pagina troviamo Liv che abbraccia la sorella e la consola:
- Non piangere, le dice Liv. Con un girasole, se ne possono fare crescere tanti altri!
Il dispiacere si tramuta nell'occasione di piantare con le sorella i semi del girasole nel giardino prendendosene cura giorno per giorno. L'estate prossima spunteranno dal giardino tanti meravigliosi girasoli. L'albo si sposa a parer mio con una frase celebre dalla Montessori
L’ambiente deve essere ricco di motivi di interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze.
Il testo è caratterizzato da un font corsivo, lo stesso che caratterizza le lettere smerigliate un aspetto legato al metodo Montessori riguardante le attività per lo sviluppo linguistico. Il corsivo utilizzato nel testo si lega perfettamente allo scopo editoriale del testo ovvero quello di far approcciare i piccoli al metodo Montessori. Al testo si accompagnano le illustrazioni delicate ed essenziali di Roberta Rocchi che, con linee tracciate finemente dà vita alle due protagoniste. Peculiarità dell'albo è la presenza del bianco che domina le pagine. Un vuoto che ricorda le stampe dei grandi maestri Giapponesi. La Rocchi descrive il momento del ballo tra Emy e il suo girasole in una piccola sequenza dove la bambina prende sempre più padronanza della tavola ma sempre con quel tocco delicato e poco invasivo, essenziale, non servono fronzoli o più. È un sottile gioco di non detti che allo stesso tempo sono carichi di significato. Un prezioso albo che parla della primavera dell'infanzia. Ogni volume alla fine della storia presenta un'attività da svolgere a casa legata al racconto.
Emy e i girasoli
Autore: Ève Herrmann
Illustratore: Roberta Rocchi
Editore: Ippocampo
Età di lettura: dai tre anni in su
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