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Gita sulla luna

di Clara Sorce





Fonte di meraviglia, ispirazione e conoscenza per la storia dell’umanità è la Luna.

Per secoli la Luna è stata fonte di studi e registrazioni dei suoi movimenti per scoprire che essa era molto di più di una fonte, misteriosa, luminosa del cielo nelle infinite notti che la vedevano come indiscussa protagonista dei cieli. Essa con il suo astro di luce argenteo ha fatto, e fa, sognare gli uomini nei secoli. Quest’ultimi si sono sempre chiesti se un giorno l’avrebbero potuta raggiungere e visitare. Ciò avvenne nel 1968 quando gli astronauti dell’Apollo 8 furono i primi esseri umani a sbarcare sulla superficie lunare. Scoprire e vedere con i propri occhi il lato nascosto della Luna è stato per secoli il sogno degli uomini, tanto che ancora oggi contemplare la luna di notte è un’esperienza primordiale che ci connette con l'universo e ci fa riflettere sul nostro posto in esso. Mentre la nostra avventura umana si svolge, quaggiù e nello spazio, la Luna continua ad essere una compagna fedele, una porta verso ulteriori esplorazioni del nostro universo.


Questo ci collega ad un silente book che fa sognare i piccoli lettori, fa sognare e aspirare loro di diventare i nuovi astronauti del futuro ma sperano anche, come il piccolo protagonista della storia, di potersi recare nella Luna liberamente anche per una uscita didattica. Gita sulla Luna di John Here è un albo “futuristico” la cui narrazione parte dalla sua copertina. Prima di cominciare a raccontarvi di quest’albo, che ha conquistato i miei piccoli alunni tanto da fargli immaginare e creare paesaggi lunari meravigliosi, vorrei citare le parole dell’artista Arsen Levonee che ben ne coglie l’essenza:


Un giorno, potrebbe essere possibile “rinverdire” la Luna. Avendo nel cielo una Luna verde anziché gialla, otterremo come minimo una bellissima opera d'arte celeste. Inoltre, trasformeremo lo Spazio dall'essere un luogo così freddo. Infine, potrebbe ricordarci l’importanza di mantenere la Terra verde come la Luna. Questo potrebbe rivelarsi uno dei nostri risultati più importanti...

Arsen Levonee



Un pulmino “spaziale” è pronto a partire per l’uscita didattica. I bambini sono entusiasti, la maestra si assicura che tutto proceda per il verso giusto. In disparte lentamente si muove un bambino con sotto braccio il suo album da disegno e i pastelli. Apriamo l’albo e vediamo già dal frontespizio che il pullman spaziale parte per la volta della luna. Giunti sulla Luna bambini e maestra sono pronti a sbarcare, tutti in fila per l’esplorazione, una lezione emozionante, ma c’è sempre il piccolo con l’album da disegno che sta in disparte. Il colore delle tavole del Her sono corpose, dettagliate sono tavole concepite come quadri. L’insegnate comincia l’esplorazione a cui segue una lunga spiegazione con tanto di momenti giocosi per sperimentare l’assenza di gravità, per scoprire i suoi mari e i crateri ma il bambino con il suo album guarda un’altra “Luna”, una luna verde come la definisce Levonee: è la terra. Affascinato da quel piccolo, pulsante e vitale pianeta il bambino si accovaccia e coglie con i suoi pastelli la meraviglia dei colori della terra che spicca in quell’argento predominante della Luna. Perdendosi nei suoi pensieri il bambino si appisola. Giunti a questo punto della narrazione dell’albo avviene un momento di estrema partecipazione dei bambini. Loro cominciano ad aggiungere parti del loro vissuto, dei loro pensieri, cosi facendo la narrazione diventa sempre più ricca di dettagli, colpi di scena.


Quando il bambino si sveglia si ritrova solo dentro il cratere dove era intento a disegnare. Corre per riuscire a rintracciare il gruppo ma ormai è troppo tardi! Il pullman spaziale è ripartito per la terra. L’artista crea un piccolo colpo di scena enfatizzato dalla composizione della tavola con inquadrature cinematografiche. Che fare? Disperare? Il bambino decide di sedersi e cominciare a disegnare ma ecco che all’improvviso due occhietti grigi lo osservano incuriositi piano piano, con un’altra meravigliosa sequenza cinematografica, fuoriescono dalla superficie lunare i grigi abitanti della Luna. I miei piccoli alunni hanno dato loro un nome: Ciclopimonoliticilunari. Il bambino si sente osservato e si tira su si volta e… con sorpresa scopre che gli abitanti lunari hanno paura di lui, come far capire loro che vuole far amicizia? Con il linguaggio dell’arte. Mostra loro il suo blocco da disegni e i suoi pastelli che li incuriosiscono molto. Comincia così un momento meraviglioso di conoscenza e amicizia che sarà simbolicamente mantenuto dall’unico pastello che gli abitanti lunari lasceranno al bambino: il grigio. Tornerà a casa e la visione del colore gli ricorderà non solo l’esperienza vissuta, ma sopratutto, i suoi nuovi amici, dall’altra parte gli abitanti lunari hanno con affetto accettato il dono del piccolo, ossia le sfumature della terra, ed ecco che la terra e la luna si rispecchiano. L’opera di John Here è “imersiva”, ci immerge cromaticamente nella luna, nei suoni, nella sua luce argentea. Lo spiccato senso cinematografico dell’artista a cui si accompagna un uso del colore e della luce che ricordano le pennellate corpose, sapienti e ponderate delle grandi opere d’arte permettono ai piccoli lettori di entrare non solo nel sogno di giungere sulla luna ma soprattutto loro si immergono in un mondo “reale” e coinvolgente, perché è una narrazione che attinge al loro vissuto presente e futuro. I cambi di prospettiva, la coerenza testuale e il ritmo narrativo sono aspetti che rendono questo silente book coinvolgente e avvincente, cifra che porta ad amare quest’albo.


 

Gita sulla luna

Autore: John Here

Casa editrice: Babalibri

Età consigliata: dai cinque anni su

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