L’(A)rte della Luce
- clara sorce
- 1 nov 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 2 lug 2024
di Nathalie Rallo
M'illumino d'immenso.
Giuseppe Ungaretti
Citare la poesia Mattina di Giuseppe Ungaretti è un ottimo spunto per l'argomento che interessa questa lettura la luce, il suo funzionamento e la sua percezione.
Una figura creativa come quella di G. Ungaretti è illuminata da una ragione scientifica e non solo dal pathos poetico, questo perché la lampadina che si accende quando nasce un'idea non è un modo di dire ma è un'attività celebrale che è stata scoperta grazie alle neuroscienze. Una piccola parte dell'emisfero destro del nostro cervello registra degli input elettrici ogni qualvolta il singolo individuo aziona la sua creatività, tutto ciò, visto tramite una scansione dell'attività cerebrale, è pari a una zona illuminata. Brilliamo di luce propria, infatti, parte tutto dalla nostra creatività che ci spinge a nutrire queste idee con la curiosità che vuole scoprire cose nuove ponendo domande al mondo esterno, anche quando tutto sembra scontato come la luce.
Che cos'è la luce?
Il bisogno di avere la luce nella vita è qualcosa che nasce prima dell'uomo e il suo utilizzo nelle pratiche quotidiane, parliamo della sua nascita che ha inizio circa cento milioni di anni dopo il Big Bang. Essa è fondamentale grazie alle sue molteplici funzionalità: calore, visibilità, posizionamento, identificazione e così via... La luce ha solo queste funzionalità o può essere letta? L'albo Lucio edito da edizione El, scritto e illustrato da Marianna Campo è un'ottimo spunto scoprire le avventure della luce, sia per i piccoli che per i grandi. Lucio quando rimane nascosto non ha nulla da raccontare ma nel momento in cui viene acceso tutto cambia. Uscito dallo sgabuzzino noioso, andrà in contro al mondo e scoprirà che «Non si capisce dove inizia e nemmeno dove finisce», perché fuori è tutto più leggero e nuovo.

Una semplice lampadina accesa può raccontare una storia per comprendere/conoscere il modo in cui viviamo.
Cosa racconta la luce?
In teoria la luce dovrebbe viaggiare in linea retta e non dire tanto, solo che ciò accade dentro uno spazio vuoto, in un ambiente naturale questo concetto deve tener conto della vita (vegetale, animale e umana), delle diverse materie, sostanze e superfici che abitano quel determinato luogo.
Personalmente posso dire che luce è importante a prescindere da come si propaga perché è necessaria per scoprire quello che ci fa paura al buio. Il buio è l'ambito dei mostri fantastici che occupano il posto negli incubi dei bambini e delle paure dei grandi ed è grazie alla luce che scopriamo la non esistenza dei mostri, al contrario esiste la bellezza che sprigiona la natura quando bacia la luce.
Paola Bressan nel suo libro Il colore della Luna, Come vediamo e perché scrisse:
La luce interagisce con il mondo in quattro modi fondamentali e con conseguenze interessantissime: l'azzurro del cielo, i miraggi del deserto, l'oscurità degli abissi e gli specchi
( Bressan, 2007).
Concordo con le parole di Paola Bressan, la sua frase non è aulica come si può pensare, piuttosto è un fenomeno affascinante e concreto, che parte proprio da quello che non pensiamo sia dovuto proprio dalla luce e come si nota non è una questione di giorno o notte poiché la luce è sempre presente e ha tanto da raccontare.
L'esempio per eccellenza della luce che narra è il teatro delle ombre, diffuso in Italia solo dopo il 1974 ma esistente nelle diverse culture del mondo già prima della parola. Il teatro delle ombre, oltre a essere molto ludico, è un fondamento della didattica e vederci lungo fu proprio l'educatore Mario Lodi.
Mario Lodi spronava "i suoi bambini" ad arricchire l'educazione e lo scambio, cosa che parte nell'identificarsi dentro le storie che nel teatro possono avere uno storytelling diverso. La tecnica delle ombre fu una scoperta per l'educatore e per i suoi alunni, questo linguaggio suggestivo che non nega l'unione di più linguaggi che si fondono come quello della musica e del colore, costruisce un sincretismo dove non c'è la parola né scritta né letta ma evocata dalle figure.
Luce ed Estetica
Quando l'arte e la scienza s'incontrano, cosa accade?
Hervé Tullet, scrittore e illustratore francese, autore rilevante nel mondo della letteratura per l'infanzia porta avanti una ricerca interessante ne è un esempio il libro ludico Il gioco della luce, che necessita di pochi elementi per funzionare; uno spazio al buio e una luce, bastano per giocare con i pieni e i vuoti delle pagine. É un teatro delle ombre portatile ma è quasi una scultura paragonabile ad artisti come Elliasson Olafur.

Hervé Tullet e Elliasson Olafur, sono in egual modo due artisti della luce con due linguaggi che sembrano opposti ma in realtà uniti dallo studio di ogni minima funzionalità di essa, che offre un'esperienza diretta fondata su valori scientifici ed estetici.
L'opera di Olafur The sun has no money (il sole non ha soldi) è un'installazione che utilizza specchi, luci e motori elettrici, per raccontare che ci sono cose che non si possono comprare come il sole. Possiamo riprodurre la luce del sole ma la storia la fa il visitatore che genera il movimento, come nell'albo Il gioco della luce di Hervé Tullet il racconto non nasce finché il libro-scultura non viene aperto e usato. In entrambe le opere si gioca con la luce ed è un'esperienza favorevole per comprendere l'importanza di essa perché viene ascoltarla.

In ogni periodo storico artistico in cui si voglia affrontare l'argomento estetico delle opere vi è come protagonista la luce, tanto più quando questa estetica attraversa la sfera della nuova scultura, installazione o ambienti sensibili.
Creare con la luce è un'elevazione della praticità di essa perché favorisce il benessere umano, l'invito di questa lettura non era una spiegazione concreta delle funzionalità di essa ma un appello a vederla su un altro aspetto, quello educativo. Come si è letto, la luce non ha un'unica funzione ma di certo favorisce una risposta a quel "perché" che non viene posto nel momento in cui si vive essa.
Sono quelle piccole cose che non vediamo che rendono importante la luce.
Perché la luce sia splendente, ci deve essere l'oscurità.
Francis Bacon
Bibliografia
P. Bressan, Il colore della Luna, Come vediamo , Editori Laterza, 2007.
G. Ungaretti, Allegria di nufraggi, Mondadori, 1931.
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