Haiku
- clara sorce
- 12 apr 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 16 mar
Poesie per quattro stagioni più una
di Clara Sorce
La natura parla lingue diverse fatte di suoni, luci, colori, forme, texture, materiali... Talvolta ci parla con il silenzio, pensiamo agli attimi prima di una eclissi quando improvvisamente tutto tace, altre volte con il suono fragoroso dei temporali e del mare in burrasca, o con il canto melodioso degli uccelli e il ronzio degli insetti. La natura è un'artista che dipinge cieli multicolori, disegna segni sulle pietre e sulla pelle degli animali, traccia impronte nella neve e scrive sulla sabbia…
La citazione con la quale voglio cominciare a raccontarvi dell’albo illustrato che seguirà è tratta dal libro Giocare con la natura. A lezione da Bruno Munari di Beba Restelli. La citazione ben sintetizza il pensiero che ha portato al concepimento dell’albo Haiku. Poesie per quattro stagioni più una di Silvia Geroldi e Serena Viola, Lapis Edizioni.
L’albo è una raccolta di Haiku che narra la meraviglia dell’esistenza attraverso la ciclicità della natura. Ad ogni componimento seguono illustrazioni composte da tecniche miste che bambini e bambine apprezzano, perché il segno tracciato velocemente con un pennarello o un pastello che muta in forma, sollecita la loro curiosità, ma soprattutto, si identificano nelle parole e nelle immagini perché attingono al loro vissuto. Loro giocano con le tecniche partendo da qualcosa di informale per vedere come questa si trasforma sotto i loro occhi, non è forse quello che accade anche in natura? E così gli Haiku della Geroldi giocano con la trasformazione esaltando la meraviglia, al contempo però porta i suoi lettori a riflettere sul significato del tempo e della sua ciclicità, sui piccoli e grandi fenomeni che ci circondano e a cui spesso per una vita divenuta oggi troppo veloce non diamo importanza. Per far ciò le due autrici attingono al linguaggio e al pensiero orientale partendo dalla poesia.
Concepita nella metà del 1600 da Basho Matsuogli, pseudonimo di Matsuo Munefusa, Haiku è una poesia breve composta da tre versi. Ogni verso è caratterizzato da un numero preciso di sillabe: il primo cinque; il secondo sette; il terzo cinque. Il componimento nasce per raccontare, in modo delicato e profondo, lo scorrere del tempo.
L’ideale artistico di Matsuogli si esprime nel superamento delle emozioni personali in una totale identificazione dell’uomo con la natura, descritta con immagini non convenzionali che traggono ispirazione anche da elementi della realtà quotidiana.
Gli Haiku non si caratterizzano solo dal piacere di scrivere, chi pratica tale poesia si cala totalmente nella natura, rallentando. Gli Haiku concepiti dalla Geroldi illustrano il piacere della lentezza. Gianfranco Zavalloni nel suo La pedagogia della lumaca cita la riflessione di Tom Hodgkinson, la cui tesi si focalizza su un’osservazione. In una società basata sul fare, sull’efficenza, sulla velocità e il mercato globale il modo per essere rivoluzionari è oziare, perdere tempo. Oziare, perdere tempo nella società del “tutto veloce” è considerato in termini di produzione sociale qualcosa di negativo, questo si riflette anche nella vita dei bambini che hanno perso sempre più il piacere dell’ozio, della “buona noia” tramutando questo tempo, considerato ormai da noi adulti un tempo morto, in frustrazione perché bisogna avere un tempo tutto pieno, costantemente pieno di stimoli. Se riflettiamo bene però il nostro tempo fisiologico, ossia il “tempo uomo”, è fatto di ritmi ciclici, ritmi che si uniscono al battito del respiro della natura.
Il tempo perso è in realtà il tempo biologicamente necessario, che si colma di attività preparatorie a eventi ciclici come sono i raccolti o le semine. Il tempo “perso” è quella finestra aperta, quello spazio bianco, non pieno, che a poco a poco si riempie di riflessioni, di osservazioni che acquista attimo dopo attimo valore. È il tempo che ci permette di apprezzare tutti quegli spazi che abbiamo riempito durante il giorno e che ci rende consapevoli del mondo che viviamo e di come lo viviamo. È durante questo tempo che scopriamo noi stessi e ciò che ci circonda. Ecco Haiku. Poesie per quattro stagioni di Silvia Geroldi e Serena Viola esprime tutto ciò. Le autrici rivendicano il tempo umano, il tempo bambino, fatto di giochi, scoperte, viaggi, curiosità, osservazioni, corse risa.
Un desiderio
Tra i denti di leone
Resta segreto
Spesso nelle mie lezioni per introdurre l’arte e il pensiero dei grandi maestri utilizzo questa raccolta perché ben sposa quel pensiero che ben sintetizzava Munari:
la tendenza degli occidentali è stata soprattutto quella di voler dominare la natura, mentre gli orientali hanno sempre cercato di essere nella natura.
Unendo questa racconta a questa osservazione spesso andiamo in giardino o a volte chiudiamo gli occhi per riflettere su quanto la nostra natura sia “addomesticata”. L’esperienza più significativa è stata quando abbiamo concepito in un giardino pubblico vicino alla nostra scuola. In quell’occasione non abbiamo solo riflettuto su quanto i nostri beni ambientali siano poco tutelati ma sopratutto abbiamo abbracciato gli alberi, li abbiamo accarezzati per poi catturarne la “voce”, i loro “ricordi” attraverso il componimento poetico e la tecnica del frottage. Concludo con uno degli Haiku dei miei bambini invitandovi a leggere questa meravigliosa raccolta e a condividerla con bambini e ragazzi.
Tu bambino
Impari dal bosco
Corri felice
Gabriel
Haiku Poesie per quattro stagioni
Autrice: Silvia Geroldi
Illustratrice: Serena Viola
Casa editrice: Lapis Edizioni
Età consigliata: dai sette anni in su
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