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Immagine del redattoreclara sorce

Horizonte

di Clara Sorce







Che cos’è l’orizzonte? Dov’è? Possiamo percepirlo ad occhio nudo? È una linea continua che divide cielo e terra? Ha un contorno? Cosa c’è oltre l’orizzonte…

L’orizzonte da secoli affascina gli esseri. Ci affascina perderci nella vastità per sfidare il nostro occhio a guardare oltre, ci affascina come questo non solo è sempre lì ad attendere il nostro sguardo, ma soprattutto, come questo a volte si fonde. Si fonde col cielo e il mare o con la terra e il cielo. Seguiamo questa linea pensando che oltre ci sia la vastità dell’immenso.


Nel mio percorso di vita ho avuto il privilegio di incontrare le splendide persone che animano l’Ecomuseo Mare Memoria di Palermo, lì ho trovato un nuovo orizzonte, quello bambino, un orizzonte che diventa un diritto. Il diritto che ognuno di noi, ed in particolare che appartiene ad ogni bambino e bambina, quello di poter guardare oltre. Un oltre che è futuro, creatività, rigenerazione, immaginazione. Un oltre che è essenzialmente vita.

Quando in quel luogo, che è come una grande casa “acquatica” che accoglie e sostiene la creatività dei bambini, ho chiesto ai bambini che lo animano che cosa sia per loro l’orizzonte le loro risposte sono state emozionanti e significative. Per alcuni l’orizzonte si nascondeva dietro Monte Pellegrino, per altri era una grande zona verde, un grande polmone utopico, al di là del grande palazzo che stava dinnanzi a noi, per altri ancora non c’era alcun confine tra cielo e terra.


Diritto all’orizzonte significa anche avere il coraggio di attraversare l’ignoto. Prendere il coraggio di scoprire ciò che sta al di là di ciò che non conosciamo. Un albo illustrato ci rammenta che l’orizzonte circonda ma anche che questo può essere visibile o no perché mascherato. Tuttavia nonostante l’orizzonte sia sempre al suo “posto” questo ci sfugge  ma sarà sempre così? Horizonte di Carolina Celas edito da Orfeo Negro è un albo lirico che narra ai suoi lettori dell’orizzonte. L’albo ci accoglie con una risguarda che ci preannuncia il contenuto di quest’ultimo. In una doppia pagina vediamo due tonalità di blu, una chiara che contraddistingue il cielo, e una scura, il mare, a separarle una linea bianca su cui cammina un gruppetto di persone. Lo stile dell’artista è fresco composto da forme geometriche ma non rigide, queste sono morbide, i colori luminosi accompagnano un testo breve, composto da piccole frasi o parole, in cui si racconta il viaggio degli esseri alla ricerca di ciò che sta oltre l’orizzonte.


Està aqui todos os dias
Sei qui ogni giorno

Sei qui, nel mondo, nello spazio fisico ogni giorno, circondati da un’infinità di stimoli visivi ma se ci soffermiamo davanti ad una finestra cosa scorgiamo? L’orizzonte. È quello che scorge una ragazzina e il suo buffo amico verde quando si avvicinano ad una finestra. È la nostra prima tavola. La Celas è straordinaria nella costruzione dell’albo pensando non solo ad unire armoniosamente testo e immagini, ma anche disseminando, in ogni tavola, l’orizzonte perché siamo tutti qui ogni giorno ad osservarlo e questo l’artista ce lo rammenta. Voltiamo pagina e l’orizzonte lo ritroviamo tra natura e città, e ancora, in una sorprendente doppia tavola che sta al centro della rilegatura mostrando tutta la meraviglia del mondo naturale che ci circonda, se si osserva con un ausilio visivo come un binocolo ecco che si scorge una bella linea gialla, la vita. Da questa tavola in poi l’autrice ci invita nel gioco della prospettiva perché l’orizzonte non è mai fisso, può essere scorto in diverse angolazioni. Ma questo può anche nascondersi tra una folla immensa o in un quadro.

A volte lo immaginiamo, lo troviamo distante oppure disegnato con confini che non avremmo mai immaginato…


Ora desenhas fronteras que eu nunca imaginei

La Celas concepisce un albo poetico che invita i suoi lettori a vivere poeticamente il mondo.

Ecco quest’albo mi ricorda una lettura fatta recentemente che mi ha portato a riscoprire non solo il mio orizzonte perduto, perché come illustra l’autrice questo è sempre lì ad attenderci anche quando lo perdiamo, si tratta del libro Abitare poeticamente il mondo di Christian Bobin, Anima Mundi edizioni. Desidero riportarvi qui un piccolo estratto che mi ha colpito profondamente. La sua valenza e la sua carica ha avuto in me una grande “risonanza” perché la lettura non solo del testo di Christian Bobin e di Carolina Celas è avvenuta dopo un’escursione sul Monte Pellegrino in un giorno di fitta umidità dove il cielo celava l’orizzonte fondendosi, come un velo, con la terra e il mare.


Contemplare è un modo di prendersi cura. È demolire tutto ciò che in noi assomiglia a un’avidità, o anche a un’attesa o a un progetto. Guardare e commuoversi per l’assenza di differenza tra ciò che vediamo e ciò che siamo. Ho sotto gli occhi, qui in questo bosco, qualcosa che è molto più prezioso di tutto ciò che un museo potrà mai offrire.

Ecco sotto gli occhi avevo qualcosa che avevo perso ma che ho ritrovato: l’infinito.

L’albo di Carolina Celas ci invita proprio a scoprire e scorgere ciò che sconfina nel nostro orizzonte.


 

Horizonte

Autrice: Carolina Celas

Casa editrice: Orfeo Negro

età consigliata: dai sei anni in su

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