Il ciliegio

di Clara Sorce

Una storia può essere emozionale e sensoriale? Una storia può caratterizzarsi attraverso un colore? Una storia può raccontarci di un dono? E se la risposta di questo dono potesse esser dato dalla natura? Molte storie ci raccontano della ciclicità delle stagioni e dei doni che la natura ci offre ma la storia che Myung-Ye Moon concepisce si tinge di rosso, ci narra di un dono che la natura, in particolar modo un albero di ciliegie, offre a due bambini.

Il Ciliegio di Myung-Ye Moon edito da Fatatrac è un albo che ci narra di meraviglia, di attese, di vita, di gioia e splendore ma sopratutto di dono.

L’autrice correda le delicate tavole a pastello da brevi righe di testo che permettono al lettore di entrare nella storia. Ella permette al lettore di godere del dono che fa un albero di ciliegio a due bambini, noi siamo i due bambini che pazientemente attendiamo che l’albero sia carico di frutti, noi che ci meravigliamo ad ogni sfumatura di rosso …

La storia comincia in primavera, con un tiepido vento che soffia su un villaggio. La prima tavola presenta su un fondo bianco pochi ed essenziali elementi, carichi di significato.

Fin dall’inizio è presente un buffo cagnolino. Voltiamo pagina e troviamo l’albero carico di fiori, primi tocchi delle sfumature del rosso. Voltando pagina proviamo stupore, il bianco del fondo lascia il posto a una doppia pagina carica di fiori di ciliegio

C’è un buon profumo di fioritura e le api sembrano danzare tutt’attorno.

Se chiudiamo gli occhi possiamo sentirlo anche noi quel buon profumo … ma ecco che alla vista si scorge un piccolo frutto. Fanno la loro comparsa due piccoli bambini insieme al cagnolino che attendono che i frutti maturino al punto

da sembrare rosso fuoco.

Giunge l’estate e la chioma è carica di ciliegie. Qui l’autrice concepisce proprio a metà dell’albo una doppia pagina silenziosa, a narrare è l’illustrazione della chioma dell’albero carico di frutti. Questa tavola ci racconta di un dono che fa quest’albero ai due piccoli e al cagnolino. Il dono di un frutto nato da una terra generosa. I suoi frutti non sono tutti uguali alcune sono di un rosso molto acceso, altri invece sono di una tonalità più chiara, altre, un pò più acerbe hanno delle sfumature tendenti al bianco. Possiamo percepirne la consistenza, la forma e l’odore fino alla superficie liscia e lucida. Voltiamo pagina e troviamo la bambina intenta a gustarle

Presa una, strizzata al primo morso Presa la seconda, dolce il suo succo … Le mani e la bocca sono piene. Gnam, gnam, gnam! Un gusto buono, saporito che riempie e rallegra.

La felicità è all’apice ma non bisogna dimenticare che bisogna donare altri ciliegi cosi tutti, bambini e cagnolino compreso, si operano per piantare dei semini di ciliegio.

Ma ecco che piano piano sopraggiunge l’autunno e le foglie diventano di un bel verde scuro fino a che il freddo vento autunnale non li fa cadere. Il ciliegio si prepara all’inverno ma presto ritornerà la primavera.

Beba Restelli in Giocare con la natura enuncia che la natura parla lingue differenti che si traducono in suoni, luci, colori, forme, superfici e texture e quest’albo ce li racconta. L’artista coreana ci apre le porte al pensiero orientale che permette all’uomo di essere con la natura. Nelle tavole della Myung-Ye Moon la natura non è “addomesticata” o “dominata” al contrario essa è libera e godiamo di tale bellezza. Non c’è traccia nella narrazione di quell’idea di “conquista” degli spazi naturali, bensì assistiamo alla bellezza e alla meraviglia che essa ci dona. L’albero di ciliegio ci dona molte cose ma esso stesso riceve un dono dai piccoli, l’amicizia, la compagnia, la cura e la vita. Piantando i semi delle ciliegie i piccoli ci insegnano a donare una vita, un albero di ciliegio. A riguardo vorrei donare una citazione di Vincent Van Gogh che esprime a parer mio l’essenza di quest’albo.

Vedo ovunque nella natura, ad esempio negli alberi, Capacità d’espressione e, per così dire, un’anima.

Vincenti van Gogh

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Il Ciliegio

Autrice: Myung-Ye Moon

Casa editrice: Fatatrac

Età consigliata: dai tre anni in su