Il puntino Sperduto
- clara sorce

- 12 set
- Tempo di lettura: 4 min
di Clara Sorce
Ci sono storie che non possiamo fare a meno che rileggere, quasi all’infinito. Ne sentiamo il bisogno. Un’esigenza che muove da “dentro” perché in fondo ritornare, altro non è che il nostro bisogno di sentirci a casa. Da lettrice ho vari libri “casa” tra albi, romanzi e fumetti. Tra gli albi ne ho uno piccolo, ma non troppo, come un puntino, ed ogni volta che faccio ritorno ad esso ha sempre qualcosa di nuovo da dirmi. È un albo che amo condividere con i miei piccoli alunni, in particolare con quelli tra i cinque anni e mezzo e i sei perché insieme si viene a creare un’atmosfera unica che va a collegarsi per loro non solo alla sete di sapere e di curiosità, ma anche, a quello che intimamente stanno vivendo, ossia l’acquisizione della scrittura, non più spontanea e ludica ma strutturale, che permette di cogliere il significato di quelle linee che articolandosi tra loro formano le lettere. Soddisfazione, frustrazione, curiosità, fiducia sono solo alcune delle emozioni, delle sensazioni, dei turbamenti che loro vivono ma che anche noi adulti viviamo quando ci approcciamo a qualcosa di nuovo che non conosciamo. Ecco allora che per sentirci al sicuro ci rifugiamo nelle storie per infonderci coraggio, sicurezza, fiducia sensazioni intense che riusciamo ad esprimere solo se siamo al sicuro, ed il luogo che ci permette ciò è la casa, qualunque essa sia.
Il puntino sperduto di Giuseppe Rizzuto e Luisa Montalto edito da Splen Edizioni è una storia che ci porta lontano in Oriente, in Cina. Una casa immersa in un meraviglioso giardino è il luogo in cui la piccola Li Dan sta imparando a scrivere. Le tavole della Montalto sono concepite come spazi ariosi, la texture della carta e l’utilizzo degli inchiostri ci fanno immergere nelle parole del Rizzuto che scopriremo man mano che procediamo nella lettura in un gioco di riflessi tra Li Dan e il suo puntino a unire questo gioco di rimandi sono le illustrazioni della Montalto che con le sue tinte acquatiche e raffinate rendono le parole del Rizzuto ancor più gentili. Li Dan è una bambina che sta imparando a scrivere gli ideogrammi della sua lingua, il cinese, con sapiente impegno. Munita di pennello e inchiostro comincia a tracciare le linee delle parole: grande 大, re 王 …
Alla sua finestra si scorgono dei bambini che giocano spensierati in giardino mentre il suo pennello continua a tracciare le lettere fino a quando
Ops!
Sul foglio cola dell’inchiostro formando un puntino. La tavola in cui Li Dan crea “erroneamente” il suo puntino è l’incipit del gioco del rispecchiamento. Li Dan spalanca la sua bocca per esprimere la sua sorpresa di quell’inaspettato sgocciolamento e in rimando uno dei bambini che gioca in giardino scivola cadendo. Li Dan però ha proprio voglia di giocare con i suoi amici, le risa e il chiacchiericcio la attraggono cosi prende la sua decisione. Va a giocare lasciando quel puntino sperduto tra le lettere ben formate, lui è curioso le vorrebbe conoscere tutte, ma non solo, il suo desiderio come quello della bambina è stare tra loro. Allora entriamo nella dimensione del foglio insieme al puntino. Il puntino non vuole stare solo, quindi, chiede alle lettere di grande 大, sole 阳, re 王 se potesse stare con loro ma queste spiegano che non è possibile perché unendosi a loro queste avrebbero acquisito un nuovo significato. Di rimando Li Dan in giardino si approccia ai bambini ma ecco che come il puntino
Il cuore del puntino, prima sorridente, poi dispiaciuto, alla fine triste, piano piano si riempie di rabbia, una rabbia nera come l’inchiostro.
Si arrabbia cosi tanto che finisce all’altro lato del foglio.
Li Dan come il puntino è felice di correre sola, libera, in quella vastità che è il foglio bianco ma la felicità dura poco perché dopo un primo momento di euforia torna la tristezza nata dalla consapevolezza che stare da soli non è poi così divertente. Li Dan torna ai suoi fogli mentre il puntino è addormentato e comincia a tracciare delle linee…
Quando il puntino si sveglierà scoprirà di non essere più solo come la piccola, perché come lei, adesso, fa parte di una parola, sentendosi così a casa 房.
Il puntino sperduto è un albo che mette in luce l’importanza delle relazioni. Il sentirsi accolti, il far parte di una comunità che ti faccia sentire a casa nel rispetto dell’ascolto. Un cammino, quello del puntino e di Li Dan, che è metafora della ricerca del proprio posto nel mondo, ma non solo, il Rizzuto ci porta in uno spaccato della civiltà Cinese fornendoci uno “sguardo” capace di cogliere un significato profondo, che i caratteri cinesi vogliono a sua volta comunicarci, ossia che la bellezza del mondo sta nella mescolanza per assumere sempre nuovi significati. Quest’albo è un invito a cercare nuovi possibili significati ed in questo senso lo si può definire un “libro casa” perché ogni qualvolta che ci sentiamo sperduti lui ci accoglie mostrandoci nuove possibilità rammentandoci che la forza del mondo sta nell’insieme.
Il puntino sperduto di Giuseppe Rizzuto con le illustrazioni di Luisa Montalto è stato pubblicato con la collaborazione del Centro educativo interculturale Casa Officina di Palermo al fine di promuovere la lettura, la narrazione e il dialogo interculturale.
Il puntino sperduto
Autore: Giuseppe Rizzuto
Illustratrice: Luisa Montalto
Casa editrice: Splen
Età consigliata: dai sei anni in su
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