di Clara Sorce
Limite.
Gianni Rodari nella sua Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie racconta della pratica del sasso nello stagno. Il gioco del sasso nello stagno è una pratica che spesso adopero durante le mie lezioni in atelier o in lezioni outdoor con i bambini. Il gioco consiste nel “lanciare” una parola nella mente, proprio come si lancia un sasso in uno stagno. La parola come il sasso provoca
una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere.
Quello che desidero fare con voi è il gioco del sasso nello stagno con la parola limite.
Questa parola nella mia mente ha provocato una reazione che ne concatena altre quattro: paura; vertigine; vuoto ed infine superare. Questo gioco si attua non appena si ha tra le mani uno degli albi della Trilogia del Limite dell’artista Sud Coreana Suzy Lee: L’Onda edito da Corraini. L’autrice, famosa in Italia per la sua trilogia, viene acclamata per la sua fertile produzione di albi senza parole. Quando si è a confronto con la lettura dell’Onda non possiamo che giocare con la parola limite. Marcella Terrusi nel suo libro Meraviglie mute. Silent book e lettura per l’infanzia in merito alla Trilogia del Limite scrive:
[…] i lettori italiani trovano una guida, ispirata all’esplorazione dello spazio che si crea quando si apre un libro illustrato, che accompagna i lettori attraverso tre libri, appunto, attraverso il limite della pagina, il confine del visibile, il corpo fisico del libro.
Ecco quando ho letto L’onda sono stata travolta non solo dalla marea di suoni ma soprattutto ho superato quella vertigine, quel vuoto che mi provocava il limite. Un limite che la Lee ci invita a superare. Solo se noi stessi ci imponiamo dei limiti non riusciamo a superarli ma se ci armiamo di coraggio superando queste nostre paure scopriamo un’infinità di possibilità. Così il limite della pagina viene infranto in favore della creatività e questo il lettore lo percepisce godendo della libertà che l’autrice gli dona.
Quando un libro è aperto, due pagine affiancate diventano un unico grande spazio. In realtà, si tratta di due spazi separati ognuno con i propri margini, ma il lettore tende a ignorare la piega centrale della rilegatura durante la lettura. Esiste una regola non scritta nell’editoria, che afferma che l’autore di libri illustrati dovrebbe evitare di disegnare al centro della doppia pagina per non ostacolare la lettura. Che cosa succede quando questa regola viene ignorata?
Queste parole contenute in La Trilogia del Limite di Suzy Lee, edito da Corraini, ci invitano a superare anche da lettori quel limite per scoprire che esiste un mondo altro…
L’onda ci accoglie con una risguarda sabbiosa dai toni grigi come la bambina a carboncino che ci da le spalle in copertina. Siamo in un mondo altro non appena apriamo l’albo perché l’artista ci invita a percepire con il sesto senso, l’immaginazione, la sabbia sotto i nostri piedi. Siamo in spiaggia e scorgiamo una bambina e la sua mamma dietro di lei. La piccola sorride nell’udire il fragore delle onde del mare. Voltiamo pagina, la prima tavola, e troviamo la piccola sola. All’orizzonte un paesaggio montuoso e la linea dell’orizzonte. È straordinario l’effetto compositivo che la Lee concepisce per la trilogia ed in particolare modo per L’Onda dove gli spazi vuoti sono carichi di significato e il carboncino si sposa con gli acrilici in un crescendo.
Dalla prima tavola vediamo la bambina in battigia, alle sue spalle un gruppetto di gabbiani che ne simulano le movenze. Inizialmente l’incontro col mare è curioso ed indagatore, sarà il mare a fare la prima mossa. La piccola si discosta ed insieme a lei i gabbiani. Ancora vediamo una netta separazione tra il mondo reale della bambina, e quello del “possibile” dell’onda. Come il Max di Sendak la bambina in punta di piedi e con una mossa da far paura fa un bel ruggito alle onde affinché queste si spaventino, di fatto queste si ritraggono. Pian piano la bambina supera il suo “limite” per raggiungere le acque, ed è qui che abbandona il mondo reale per entrare nel mondo del possibile. Il possibile, un mondo che provoca gioia, portando con sé esperienze date dal gioco e dal lasciarsi andare al nuovo consapevole, ad attenderla ci sarà sempre quel porto sicuro, ossia le esperienze vissute, la consapevolezza e soprattutto chi ci vuole bene. Ecco la Lee esprime in maniera chiara la manifestazione della creatività sotto forma di attitudine nei confronti dell’esperienza. Salvo Pitruzzella in Educare all’arte/arte dell’educazione. Il paradigma Creare: un contributo al rinnovamento pedagogico, Franco Angeli Editore, ne descrive tale funzionamento che egli definisce come i “sistemi della disposizione creativa”, ossia: Curiosità, Versatilità e Presenza.
Curiosità è un modo di volgersi verso il mondo, di incontrare l’esperienza; Versatilità è un modo di considerare il mondo, di entrare in contatto con l’esperienza; Presenza è un modo di essere nel mondo, di vivere l’esperienza.
L’autore enuncia una sotto categoria legata ai sistemi della disposizione creativa, tra queste, quelle appartenenti alla Curiosità ricordano le azioni che la bambina dell’Onda, e non soltanto lei, ma tutti noi, compiamo dinnanzi a ciò che ci è nuovo. Sono le funzioni di Apertura, Fiducia e Meraviglia.
Apertura è l’attitudine ricettiva, che allarga i nostri orizzonti permettendoci di abbracciare il nuovo; Fiducia è la controparte dell’apertura: la capacità di sentire che abbiamo un terreno solido dal quale muoverci per esplorare e scoprire; Meraviglia è l’ornamento della curiosità: l’inclinazione a essere stupiti, e l’entusiasmo verso il mondo.
La bambina prova tali sentimenti tanto che prende il coraggio di giocare con le onde attraversando il limite. È allora che rintracciamo la Presenza enunciata da Pitruzzella e le sue funzioni: Intensità, Attenzione, Sensitività.
Intensità è l’attitudine a essere immersi in ciò che si fa, concentrando tutte le nostre energie su un unico compito; Attenzione è la controparte dell’intensità: la capacità di mantenere una vigilanza diffusa, diretta non solo a ciò che facciamo, ma anche a ciò che ci circonda; Sensitività è l’ornamento della presenza: l’inclinazione ad ascoltare i messaggi di tutti i nostri sensi.
Queste caratteristiche sono evidenti quando i bambini si relazionano spontaneamente con l’ambiente e la Lee lo esprime pienamente nella sua opera. La bambina abbandonato il mondo della realtà, visivamente espresso con il vuoto di sinistra, in cui è solo presente il segno a carboncino delle montagne e della linea dell’orizzonte, si relazione con il mondo dell’immaginazione. Pian piano il mondo dell’immaginazione si tinge di blu. Percepiamo gli spruzzi, le risa, il vociare dei gabbiani fino a quando l’onda prende corpo, prende la rincorsa e… si ritorna nel mondo della realtà, no non esistono limiti ed ecco che: SPLASH. In una meravigliosa doppia pagina vediamo che l’onda sommerge la bambina e tutto si tinge di blu, non c’è più limite. Al suo ritiro un prezioso dono, tante conchiglie con cui giocare. Il vestito della bambina tinto di blu ci fa comprendere che
Quello che agli adulti può sembrare un sogno, per i bambini completamente immersi nella storia sono momenti di immediata realtà. Quando i vestiti della bambina in L’onda si colorano gradualmente di azzurro, la bambina cresce e cambia mentre gioca e immagina. Il mondo della fantasia tocca profondamente la bambina e tutto succede simultaneamente lungo la sfuocato confine tra fantasia e realtà.
Come enunciato dall’autrice
Tutto è soltanto gioco. E il gioco inizia ogni volta che si apre un libro.
Concludo invitandovi a giocare con L’onda, attraversate il limite della realtà per entrare in quello dell’immaginazione, affinché, come la bambina la vostra prospettiva e il vostro mondo interiore cambi, tingendosi di una tinta brillante e vitale.
L'Onda
Autrice: Suzy Lee
Casa editrice: Corraini Edizioni
Età consigliata: dai tre anni in su
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