di Clara Sorce
Questo è il libro su un artista che viveva con la testa per aria, tanto era incantato dai colori, dal sole e dai girasoli che il sole lo inseguono. Con gli occhi ne faceva una scorpacciata, per portarseli appresso e impastarli sulla tela appoggiata al cavalletto.
Rosetta Loy
In un tempo lontano visse un giovane uomo dai capelli e dalla barba rossi che con le sue opere seppe dare un grande impulso nella scena artistica di fine Ottocento, tanto da determinare il cambiamento verso un’arte emozionale, un’arte che trasmette stati d’animo ed emozioni, forti e travolgenti. Quell’uomo era Vincent Van Gogh. Le sue opere hanno e continuano ad emozionare intere generazioni. Queste sono calamite per gli spettatori, non si può fare a meno di osservare ogni singola pennellata, ogni singolo dettaglio. Sono esperienze sensoriali totali, una gioia per gli occhi. Ma possono le opere prodotte da un artista, raccontare il loro creatore? Ebbene la Gallucci Editore ha reso tutto ciò possibile con l’albo La camerata di Van Gogh di Margherita e Rosetta Loy.
L’albo ci conquista fin dalla risguarda, la tavolozza originale dell’artista con il colore pastoso, grumoso, forte, acido, luminoso e corposo. Voltando pagina troviamo il racconto di Rosetta Loy, Il giardino di Vincent, in cui l’autrice tesse un Vincent bambino, un eterno Peter Pan che ama il sole, la natura, i girasoli e le persone. Per Vincent gli amici e la famiglia erano tutto ma questi non lo capivano … non riuscivano a scorgere quel bambino che amava tanto fare lunghe passeggiate in immense vastità di verde e così Vincent si rifugiava nel suo giardino immaginario, la sua Isola che non c’è, fra
immensi alberi rossi come fiamme, prati azzurri e nuvole a forma di barbe giganti.
Il suo colore preferito era il giallo e proprio da Arles visse in una casa di colore giallo, in quella casa comincia la nostra storia dove a narrare la vicenda non sono affiancate delle magistrali illustrazioni, no, a raccontare la storia di Vincent sono proprio le sue opere.
Come nelle fiabe la nostra storia comincia con l’iconico c’era una volta, qui però non abbiamo un tempo imperfetto, Vincent è un giovane, uno che ha vissuto il suo tempo con amore, ardore e passione. La nostra storia ci porta ad Arles.
Al centro del paese c’era (e c’è ancora) Piazza Lumartine, e sulla piazza c’era (e non c’è più) una casa dipinta di giallo…
La casa gialla è il luogo dell’amicizia, il luogo della luce che tanto gli piaceva, che Vincent dipinse facendo esaltare proprio il giallo, il suo colore prediletto. In quella casa c’erano due camere una per lui, l’altra destinata al suo più caro amico: Paul Gauguin. A Vincent non piaceva stare solo, la solitudine lo rendeva triste e malinconico per questo motivo invitò alla casa gialla l’amico per passare insieme le giornate all’insegna dell’arte. Ma Paul ritardava la sua partenza …
Un giorno di brutto tempo, verso l’inizio dell’autunno, aspettando il suo amico…
Vincent dipinse la sua camera da letto. La camera da letto è un luogo intimo che racconta della personalità della persona che la vive, Vincent la dipinse e la descrisse anche in una lettera al fratello Theo perché quella camera era la trasposizione di Vincent. Le sue passioni, i suoi colori, la sua adorata luce e i suoi quadri componevano la camera. La dipinse per ben tre volte, proprio come se fosse un suo autoritratto. Una dimensione intima che l’artista volle raccontare, un aprirsi all’altro attraverso ciò che più amava. Finalmente giunse l’amico. Qui gli autori con un sapiente gioco di rimandi tra opere e testo ci raccontano l’amicizia tra i due artisti trasmettendoci quanto sia forte e importante il valore dell’amicizia.
Un albo che ci fa vivere non l’artista ma l’uomo: Vincent. Eterno bambino perso nella brughiera Olandese che ama circondarsi delle persone a cui vuole bene fino a donare tutto se stesso. Tutto ciò è testimoniato dalle sue opere che vanno a comporre quel diario di vita, di emozioni che l’artista ci ha donato. Una storia d’amicizia che ci fa riflettere quanto, nonostante le avversità, le vere amicizie non cessano di esistere, al contrario, queste si fortificano e si alimentano sempre più.
Tra noi ci sarà per sempre amicizia.
Lettera a Paul Gauguin, 21 gennaio 1889.
La camerata di Van Gogh
Autrici: Margherita e Rosetta Loy
Casa Editrice: Gallucci Editore
Età di lettura consigliata: dai otto anni in su
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