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La luna di Kiev

Aggiornamento: 2 lug 2024

di Clara Sorce





Splendente come una perla è la luna. Questa ci sorride, illumina le nostre notti, ci accompagna nei sogni. Fedele compagna che affascina e ci conduce in mondi lontani. Satellite della creatività e dell’immaginazione. Questa è stata d’ispirazione per molti artisti, filosofi e scienziati. Dalla letteratura al cinema, dall’arte figurativa alla musica fino a giungere al sogno del suo raggiungimento con l’allunaggio del 1968. Quell’evento tenne incollati, e col fiato sospeso, miliardi di persone, evento globale che ci unì. Ma la luna da secoli unisce bambini, adulti e anziani, popoli e culture, per tutti la luna è unica. Sotto il suo manto celeste essa ci unisce ricordandoci che siamo tutti uniti.

Gianni Rodari questo lo sapeva bene e proprio la luna ispirò una delle sue poesie contenuta nella raccolta Filastrocche in cielo e in terra: La luna di Kiev.

Ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina le parole, pacifiste, di Rodari sono più che mai un appello di pace. Un anno fa agli inizi del conflitto tutto il mondo si è unito in un coro antimilitarista con le parole dell’autore. Così la filastrocca in pochissimi giorni divenne virale e la casa editrice Einaudi ragazzi si è prodigata alla pubblicazione, in tempi brevi, di un albo firmato dal segno inconfondibile di Beatrice Alemagna per la pubblicazione di un piccolo albo dal formato A5 il cui ricavato è devoluto alla Croce Rossa Italiana per l’emergenza Ucraina.



Beatrice Alemagna interpreta le parole del Rodari con il suo segno inconfondibile che esprime l’essenza dell’infanzia, segno metamorfico, essenziale, corposo, sfuggente.

Alemagna concepisce ogni suo libro come un’opera unica diversa dalle altre.

Nelle pareti del suo Atelier caponeggia una scritta che ben definisce il suo lavoro:

IL ME SEMBLE QU'IL N'Y A PAS D'INVENTION SANS RUPTURE
«Penso che non possa esserci invenzione senza rottura»

Ogni suo libro nasce da una “rottura”, nel suo lavoro non rintracciamo una “ripetizione” ma una rottura con i canoni acquisiti precedentemente per fiorire in un nuovo tassello di un’opera che varia tanto quanto i suoi materiali. Dalla pittura ai pastelli, dalle matite al collage. Le sue tinte nei suoi lavori si fanno a volte piatte, e le forme da complesse a semplici, e ancora, i forti contrasti e intesi. L’occhio, in ogni sua opera, viene catturato da un sapiente gioco di ritmo, metamorfosi e disegno. Per La luna di Kiev usa pastelli in fogli porosi color avana. I colori che vengono esaltati sono quelli dell’Ucraina, il giallo e il blu. Il chiarore della luna così si intensifica in un giallo che riscalda che unisce, colore portatore di messaggi di pace e fratellanza.


Le illustrazioni si fondono con le parole del profetico Rodari che scrisse La luna di Kiev nel 1955 come inno alla fratellanza tra i popoli e oggi, a quasi settant’anni dalla prima pubblicazione, il componimento è stato eletto, unanimemente, come simbolo della richiesta di pace, amore e fratellanza.

Rodari e Alemagna si rispecchiano l’uno nell’altro, per quanto il cambiamento sia insito in ella l’autrice non crea mai frettolosamente, ben che meno in questo caso, dove i tempi di pubblicazione sono stati stretti. Rispecchiarsi, perché, come la stessa autrice ha dichiarato, ella si vede principalmente


come una narratrice. Le parole sono uno strumento per me, tanto quanto una matita o un pennello. Se non trovo esattamente le parole che cerco, non riesco a vedere l’immagine. Per cui tutto ha inizio con il testo.

Un testo potente quello di Rodari tanto da rammentare che dall’oriente all’occidente la luna è di tutti e ci unisce perché i suoi


raggi viaggiano senza passaporti.

Un appello accorato alla solidarietà e all’unione tra gli uomini. “Viaggi senza passaporto” significa un’unione mondiale sotto il suo manto astrale. In qualunque parte del globo terrestre si guardi la luna, questa è sempre la stessa, non conosce confini, differenze etniche. Un mondo senza passaporto al fine della cessazione di tutti i conflitti e violenze in nome del potere territoriale.


Le notti di Kiev purtroppo ancora oggi sono notti tumultuose, scandite dai tonfi delle bombe. Sono notti cupe in celo e nel cuore, la paura fa da padrona sopratutto di notte quando tutto è buio, ma la luna è lì, splendente. Il suo splendore dona speranza e forza e ci ricorda una delle lezioni più importanti: siamo tutti fratelli.


La luna di Kiev

Autore: Gianni Rodari

Illustratrice: Beatrice Alemagna

Casa editrice: Einaudi ragazzi Editori

Età di lettura: dai cinque anni in su

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