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La stella che non brilla. La Shoah narrata ai bambini

Aggiornamento: 13 lug

di Clara Sorce







Le stelle sono belle. Il loro luccichio suscita in noi riflessioni, domande. A volte affidiamo loro anche i nostri desideri. Da secoli l'uomo ha osservato il manto astrale, ci fu un tempo però, in cui non alzavano più il loro sguardo al cielo ... Quel tempo ha un nome la Seconda Guerra Mondiale. Una pagina della nostra storia dolorosa che ha segnato nel profondo chi l'ha vissuta. Questi testimoni della storia ci hanno raccontato gli orrori e il coraggio che uomini, donne e bambini hanno vissuto. Molti di loro pagarono con la vita e tra questi, Piccoli gnomi vuole ricordare il genocidio degli ebrei con il linguaggio che più gli appartiene, gli albi illustrati. La stella che non brilla. La Shoah narrata ai bambini di Guia Risari con le illustrazioni Gioia Merchegiani, edito da Gribaudo editore.


La stella che non brilla. La Shoah narrata ai bambini

La storia si apre in un freddo e nevoso gennaio. La tavola che ci accoglie è un paesaggio innevato. La Merchegiani col suo stile delicato, dato dai pochi ma ben studiati tocchi d'ocra e verdi, in cui il tratto a penna da un segno incisivo al tratto. L'ocra è il colore predominante delle tavole insieme al verde, due colori che simboleggiano le stelle e la speranza. Le stelle sono quelle che la guerra ha cessato di far splendere, ma che risplendono nella nostra memoria. La speranza è nelle nuove generazioni, è proprio la nostra giovane protagonista ad interpretarle, è lei che ricorda e rivive la storia che le narra il nonno. Essa è la messaggera della Memoria.

La storia narra di una famiglia, all'inizio della narrazione non sappiamo nulla del loro passato, è una famiglia con i loro impegni, i loro da fari. Ma l'autrice ci dà un piccolo indizio sul loro passato affidato alla piccola della famiglia, essi si erano appena trasferiti nella casa dei nonni paterni. La noia porta sempre curiosità e voglia d'esplorazione così in un pomeriggio di stallo in cui i genitori erano impegnati, la mamma correggeva i compiti e il papà era impegnato nella stesura di una lettera ad un vecchio amico, la piccola va in esplorazione di quella vecchia casa, in particolar modo si ricordò del solaio, la sua stanza preferita.

Non avrebbe mai pensato che quella stanza fosse la custode della memoria.

È la stanza che preferisco. Calda e polverosa, ha l’odore degli anni che passano e colora il mondo di giallo. Qui dentro poso toccare tutto quel che voglio.

In un angolo la piccola trova dei vecchi giocattoli, ma la scoperta più grande è nell'armadio dove trova una scatola di ferro. La bambina alla scoperta della scatola la esamina:


L’afferro e la scruto. Fa un rumore sordo. Cerco di aprila, ma la ruggine ha fuso il coperchio. Mi guardo intorno. Cosa posso usare? Noto un cacciavite che spunta da un grosso cestino e lo prendo. Con la sua punta ricalco i bordi del coperchio e poi la uso come leva. E alla fine la scatola si apre.

La scatola contiene una "strana" stella con al centro scritto Jude, un dente ed una foto che la piccola identifica come un gruppo di uomini in pigiama. La scoperta suscita in lei mille domande a cui voleva trovare una risposta. Porta con sé la scatola e la mostra ai genitori che alla vista dell'oggetto mutano l'espressione del loro volto, divenendo preoccupati e tristi. Il mistero della scatola si infittisce quando i genitori dichiarano di non avere il coraggio di raccontare la sua storia e chiedono l'aiuto del nonno paterno. Quest'ultimo si svelerà essere a conoscenza della storia. Da quel momento la Merchegiani nelle sue tavole cita opere contemporanee che raccontano e mantengono viva la memoria della Shoah. Il nonno racconta con dolcezza, ma con una nota di malinconia e dolore, la storia de padre deportato nei campi di concentramento.

Con un linguaggio delicato la Risari racconta ai piccoli lettori la Seconda Guerra Mundiale e la Shoah mediata dalla figura del nonno della protagonista che incarna tutti gli anziani che ci trasmettono e raccontano questa dolorosa storia al fine di mantenere sempre viva la memoria. Quando finiamo la lettura di quest'albo non possiamo che rimanere in silenzio, piano piano la assimiliamo, lentamente col nostro tempo. È una storia che porta ogni lettore a prendere consapevolezza di quanto sia importante la memoria per vivere un presente, ed un futuro in cui non accadano più tali orrori. Ma questo albo ci porta anche a riflettere sui valori della vita.

L'albo è ottimo per raccontare ai piccoli la Shoah. Nelle ultime pagine si trovano approfondimenti storici, ma non solo, anche il racconto delle opere d'arte citate nell'albo. Piccoli gnomi con quest'albo invita i giovani a mantenere viva la fiamma della memoria così da far brillare in eterno quelle stelle che ingiustamente sono state spente.


 

La stella che non brilla. La Shoah narrata ai bambini

Autrice: Guia Risari

Illustratrice: Gioia Merchegiani

Casa editrice: Gribaudo Editore

Età di lettura: dai sette anni in su

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