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Maremè

di Clara Sorce





L’arte visuale è un medium capace di abbracciare infinite storie. Storie che vengono restituite attraverso varie tecniche, poetiche, forme. Tale parentela col mondo delle narrazioni la si deve al suo linguaggio che si caratterizza per essere simbolico-metaforico, linguaggio affine alla poesia e alla letteratura. Quando questa incontra i libri per bambini, cioè gli albi illustrati, si viene a creare un racconto visuale che promuove nei suoi lettori un approccio sensibile e poetico. Questo viene favorito soprattutto quando leggiamo attraverso il colore le forme. Una goccia può diventare una montagna, degli occhi, una duna, un cielo. Quando l’acqua si mescola al colore permette loro di espandersi, viaggiando libero sul supporto creando una poesia…


Bruno Tognolini e Antonella Abbatiello nel loro albo Maremé, edito da Fatatrac, concepiscono un albo di immagini e poesie sul mare dedicate a tutti coloro che una volta nella vita si sono sentiti pesci fuor d’acqua. Come un rêverie, ossia un sogno ad occhi aperti o incanto, l’opera del Tognolini e del Abbatiello non riguarda un mondo altro, la non-realtà, ma un modo libero e lirico per rapportarsi con il reale dilatando la zona franca propria del limite. Il lettore, piccolo o grande perché quest’albo parla universalmente a tutti, si abbandona alla sensazione profonda dell’incontro con la poesia e il colore col mare.

Bruno Tognolini, abile autore di versi, proprio attraverso essi genera la stessa potenza della risacca del mare, mare vasto che tutto ingloba.


Il cielo è così grande, il mare è tanto mare. E io sono così piccolo, posso solo guardare.

In un’immensa vastità si staglia un piccolo essere. Questi ci da le spalle e noi come lui ci perdiamo in quell’infinito sublime. Cosa siamo noi in questa immensità? Lo scopriremo quando cresciamo o lo ricercheremo sempre. Pian piano impareremo a guardare lontano, oltre quell’immensa vastità.


Chi vola batte le ali, chi guarda batte le ciglia. Il mare batte le onde e tutto ci assomiglia.

Le parole si fanno sempre più intense, si rivolgono ai bambini che se lasciati liberi esplorano, vivono, crescono ma anche agli adulti che a volte si perdono in quell’infinito come un cielo capovolto.


È un cielo capovolto, è una terra contraria. Per i pesci fuor d’acqua, e i bambini fuor d’aria.

Al crescere delle parole anche le fluide pennellate del Abbatiello si fanno cupe mosse dal dubbio, dalla paura della notte che col suo buio confonde. I toni violacei, bruni si fanno largo tra i toni brillanti della curiosità e quelli pastello della serenità. Ma ecco che la notte fa spazio al nuovo giorno. I colori fluidi, vibranti, lucidi, lirici rafforzano il legame con i versi e i sentimenti che il mare ispira. Bruno Tognolini e Antonella Abbatiello dedicano questo libro ai bambini, filosofi che contemplano il mare interrogandolo…


Si chiedono cosa sia mai quel mondo diverso da ogni altro, piatto e azzurro fino all’infinito, senza case, strade, monti segni d’uomo…

 

Maremè

Autore: Bruno Tognolini

Illustratrice: Antonella Abbatiello

Casa editrice: Fatatrac

Età consigliata: dai tre anni in su

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