di Clara Sorce
Ora, se soltanto tu mi stai a sentire, Kitty, e non chiacchieri tanto, ti dirò tutte le mie idee sulla Casa dello Specchio. Prima di tutto, c’è la stanza che vedi attraverso lo specchio, che è proprio uguale al nostro salotto, solo le cose stanno alla rovescia. Io la posso vedere tutta se mi arrampico sulla sedia, tutta tranne quel pezzettino proprio dietro il caminetto. Oh! Vorrei tanto poter vedere anche quel pezzetto! Desidero tanto sapere se hanno il fuoco in inverno: non si può mai dire, lo sai, a meno che il nostro fuoco non faccia fumo, e allora il fumo sale anche in quella stanza, ma può anche essere solo una finzione, proprio per far sembrare come se il fuoco ci fosse. Bene, dunque, i libri sono molto simili ai nostri, solo le parole sono scritte alla rovescia; lo so, perché ho tenuto un libro davanti allo specchio, e ne hanno tirato su uno anche nell’altra stanza. Ti piacerebbe abitare nella Casa degli Specchi, Kitty?
Quelle sopra citate sono le parole con le quali Alice, nata dalla penna di Carroll, descrive il mondo oltre lo specchio. Un mondo altro dove tutto si capovolge, come le parole dei libri.
Il mondo oltre lo specchio ha affascinato gli artisti dell’avanguardia Surrealista, come non citare a proposito Renè Magritte con la sua opera Il tempo tradito del 1938, e non solo in tempi contemporanei l’artista Sud-Coreana Suzy Lee per la sua nota Trilogia del limite si ispira proprio al capolavoro di Carroll. In Mirror, edito da Corraini, primo libro della Trilogia del Limite, veniamo invitati ad entrare nel mondo oltre lo specchio. Mondo nel quale entriamo non appena apriamo l’albo. La prima tavola si presenta come una grande superficie bianca nella quale all’angolo sta accovacciata su se stessa una bambina. La prima impressione che abbiamo è che la piccola sia triste, ma se si sottopone la lettura dell’albo ai bambini nascono infinite connessioni. Quando lessi Mirror ai piccoli dai due anni e mezzo in su per loro la bambina stava lì accovacciata per un’infinità di motivi: piangeva perché aveva nostalgia della mamma, era triste perché aveva perso il suo gioco o perché aveva bisticciato con il suo compagno. Ecco Mirror, come L’Onda e L’Ombra, permette ai bambini di entrare in una dimensione intima con la storia. A proposito della genesi di Mirror in La Trilogia del Limite edito da cordini l’artista scrisse:
Tecniche auto referenziali come il “sogno-nel-sogno” e lo “specchio-nello-specchio” comportano potenzialmente una regressione circolare e un’auto-riflessione. […]. All’interno del mondo simmetrico in cui Alice sta girovagando, ho posto ognuno dei gemelli su una pagina diversa, separate dalla piega della rilegatura al centro, come se fossero la stessa immagine riflessa: ho considerato la pagina come la superficie riflettente di uno specchio.
Le tavole di Mirror sono una grande superficie riflettente e lo cogliamo non appena voltiamo pagina e cominciamo la lettura dell’albo. Voltando pagina ci stupiamo come la bambina a carboncino che si vede riflessa nella pagina a fronte. Stupore e meraviglia crescono nel lettore che si vede concretamente anch’egli riflesso nello specchio. Comincia il gioco. La bambina si accovaccia, si prende il viso tra le mani ma sbircia tra le fessure delle dita il suo doppio. I bambini comprendono il gioco e imitano i movimenti. La bambina si alza ponendosi in una posizione timida ma scrutatrice e poi voltando pagina ecco che si lascia andare in buffe smorfie. La tristezza lascia il posto alla curiosità, la curiosità si trasforma in fiducia, la fiducia in gioia. Ed ecco che la gioia si concretizza nel colore puro. Allo sfiorare delle dite delle due bambine alla metà della pagina compaiono macchie colorate che si specchiano simmetricamente. Da piccola la macchia di colore cresce sempre di più come una danza frenetica. E cresce sempre di più, sempre di più. Il colore prende l’intera pagina fino a quando colore e immagine riflessa non si uniscono al limite per assomigliare alle macchie di Rorschach per rendere il lettore libero di esprimersi liberamente. Cosa vedono? Cosa pensano? Guarda ciò che vuoi vedere è questo che ci chiede di fare l’artista con Mirror e allora non possiamo che continuare. La tecnica scelta dall’autrice, il carboncino, conferisce unicità alla macchia di colore e comunica libertà, dinamicità cosa che si coglie nella doppia pagina in cui la gioia delle due bambine è al culmine. Quando le due bambine fingono al culmine le due immagini si fondono ed è da questo momento che a livello emozionale succede qualcosa di importante. Non si sentono più a disagio ma si lasciano andare fino a quando non si fondono del tutto e scompaiono nel mondo oltre lo specchio. Lì emotivamente non sappiamo cosa succede, siamo sbigottiti nel trovarci soli difronte alla tavola totalmente bianca. Siamo soli con il nostro riflesso, non possiamo che fare i conti con le emozioni che la bambina ci fa vivere. Gli adulti spesso provano disagio finiti a questo punto, ma i bambini al contrario si sentono sospesi tra la gioia, l’euforia e l’inaspettato. Tutto si ferma. Ed ecco che le due bambine ricompaiono, ma qualcosa è cambiato. Cosa è successo? La simmetria è uno dei tanti modi per dire “perfezione” ma i sentimenti, il nostro modo di fare e vivere lo sono? Ecco allora che quella simmetria perfetta si rompe facendo posto alla asimmetria. Pian piano qualcosa succede. I movimenti diventano simili ma differenti. Siamo ancora nello specchio ma entrambe non sono più a loro agio. Realtà e finzione si invertono, chi è l’immagine riflessa? La bambina riflessa è quella di destra o quella di sinistra? Chi sta prendendo adesso l’iniziativa? Non possiamo che chiederci questo fino a quando non assistiamo ad un gesto importante come quello di respingere l’altra. La rabbia incalza fino alla rottura. La rottura è inevitabile e quando avviene una sfumatura nera compare fino a tornare alla solitudine iniziale.
In Mirror, si produce un cambiamento quando la bambina si avventura tra le due pagine affiancate. Molte cose si nascondono “tra” le pieghe, tra illusione e realtà, tra giorno e notte, tra il momento che segue il risveglio o che procede l’addormentarsi… L’interessante è quel “tra”, che è semplicemente al di fuori della nostra portata.
Mirror
Autrice: Suzy Lee
Casa editrice: Corraini Edizioni
Età consigliata: dai tre anni in su
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