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Monsterium

di Clara Sorce






Spesso nei vari racconti di libri, albi e fumetti contenuti qui nel bosco pongo l’accento sull’elemento della copertina, ma qui, in particolare, lo faccio in maniera ponderata perché si tratta, come per molti libri della casa editrice Ippocampo, di un’opera in toto. Ciò che mi sto per appropinquare a raccontarvi  è di un capolavoro “portatile” che entra all’interno delle nostre case, delle biblioteche e delle scuole, si tratta della copertina che caratterizza l’opera Monsterium di Junaida edito da Ippocampo, eletto miglior libro per bambini ai Japan Book Design Award 2021. Aprendo la prima e la quarta di copertina si viene a formare un meraviglioso quadro che attinge, e sopratutto cita, la grande tradizione culturale figurativa Giapponese, Paese d’origine dell’artista. Si tratta di una parata di mostri dai colori brillanti che si stagliano su un fondo nero come la notte. Il riferimento corre subito alla tradizionale parata degli yōkai  ossia la Hyakki yagyo la parata notturna dei cento demoni, tra loro si trovano tre bambini. Esseri mostruosi, fantastici, esistono fin dai tempi più antichi. Essi attraversano le epoche, le culture e i luoghi. Entità che sono oggetto di timore e curiosità come testimonia la grande tradizione e storia figurativa e letteraria. L’opera del Junaida non è da meno. Junaida raccoglie attorno al suo Monsterium stimoli cosmopoliti ma soprattutto quelli che attingono alla grande tradizione del folclore e delle arti visive del Giappone. La sua opera non soltanto si caratterizza per le ricche citazioni colte, per un segno stilistico concreto ma al contempo fantastico, raffinato e delicato, ma anche per il saper dar voce alla capacità immaginativa degli esseri. Un gioco di rimandi tra scenari notturni e fantastici che caratterizzano una storia che ha dell’incanto.


Sin dall’alba dei tempi, il Monsterium era in viaggio per monti e per valli con a bordo le più strane creature.

Questo è l’incipit di una storia straordinaria. Le tavole del Junaida sono dei veri e propri dipinti che creano una galleria del fantastico. La forma del Monsterium rievoca alla mente le case mobili della letteratura da quella con le zampe di gallina della strega Baba Yaga al Castello Errante du Howl di Hayao Miyazaki. Il Monsterium vagava ma in una notte calma e silenziosa mentre era intento a riposare i suoi ospiti sgattaiolarono fuori. Cominciarono a vagare per conto loro fino a giungere in una città immersa nel buio della notte. Loro si misero a gironzolare per le strade mentre gli abitanti  corsero a rifugiarsi nelle loro case.


I mostri vagarono cosi per giorni e giorni

Tutti i cittadini della città erano rinchiusi in casa e tra questi tre fratellini che si annoiavano terribilmente. Guardavano fuori dalla finestra nella speranza di poter tornare per strada a giocare. Ma questo non era possibile, perché ancora i mostri continuavano la loro parata. Allora i tre decisero di partire per un viaggio immaginario utilizzando come base delle loro avventure una semplice scatola di cartone. Ecco allora che questo si trasforma in corriera, in mongolfiera. Intanto tra uno spaccato immaginario e l’altro l’autore ci mostra cosa accade in città, ossia un lento fluire di creature mostruose in una silenziosa processione che viene interrotta da una voce


Il bagno è prooontooo!

È la voce della mamma dei bambini che li invita a immergersi nella vasca da bagno. Anche questa non è immune alla loro immaginazione. Il reale fa di nuovo posto alla fantasia e ritorniamo nel mondo immaginato dai bambini, quindi la vasca si trasforma in barca che anziché solcare i mari solcava un mare fatto d’erba. L’artista nel suo gioco tra reale e fantastico pone l’accento sui dettagli. Il reale si costituisce da interni luminosi con finestre che danno su uno scenario notturno che si contrappone a quello delle strade, che vede gli edifici immersi in una scia luminosa, mentre gli scenari dell’immaginazione si caratterizzano per i colori brillanti e luoghi meravigliosi. I mostri vagavano e contemporaneamente i bambini udivano una voce dal fondo del mare, ecco che la vasca si trasforma in un sottomarino. L’abisso era profondo e scuro così i piccoli accese le luci vedono la folla di mostri sul fondo del mare. Scoprendo così che quelle voci erano i sussurri dei mostri.


Sono i mostri! Caspita sembrano così tristi. Dobbiamo aiutarli, anche se ci fanno paura!

Non sappiamo se quelle creature vagavano perché realmente esistenti o se fossero nate dalla fantasia o dai sogni dei tre bambini; ciò che di sicuro sappiamo è che il Monsterium riprese il suo lento cammino…

Monsterium

Autrice: Junaida

Casa editrice: Ippocampo

Età consigliata: dai sei anni in su

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