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Sdeng Bum Splash! Il grande libro dei rumori

di Clara Sorce





Sempre più spesso in questi anni mi è capitato di esaudire una richiesta che viene, accoratamente, dai miei piccoli gnomi, ossia quella di scoprire come si fanno e nascono i fumetti. Mi piace “smembrare”, come un ironico dottor Frankstain, questo genere al fine di ridurlo nei suoi singoli aspetti che lo rendono unico e peculiare per farli diventare dei veri e propri ingredienti per la nostra ricetta. Adoro utilizzare con loro questa metafora culinaria perché permette loro di riflettere, porre l’attenzione su ciò che vivono. Confrontandosi scoprono di sapere quello che credevano fosse loro ignoto. È il metodo maieutico, ossia quel metodo socratico che permette di tirar fuori. Sostenere tale processo significa infondere coraggio, fiducia in se stessi e in chi guida tale processo, ma sopratutto significa costruire insieme e non riempire perché tutti insieme possiamo godere del sapere che ognuno di noi porta con sé. Insieme scopriamo ciò di cui giornalmente la nostra mente si ciba, tra questi, i fumetti. Tra le varie declinazioni oggi figura sempre più il manga ma tutte indistintamente sono contraddistinte da delle costanti che sono gli ingredienti di questa ricetta creativa che è il fumetto. Giunta in atelier con il mio grande “pentolone” cominciamo ad inserire gli ingredienti: tavola; vignetta; personaggio; storia; balloon; onomatopee. Quest’ultimi sono gli ingredienti che più sorprendono i bambini.


Bang, Crash, Sbam!

Le onomatopee, o anche parole onomatopeiche, sono parole che riproducono, attraverso i suoni linguistici di una lingua, il rumore o il suono associato a un oggetto, azione o una emozione. Nel fumetto le parole onomatopeiche non "rappresentano" semplicemente un suono ma lo rendono anche in maniera visiva, attraverso il lettering, ossia i caratteri della parola. Disegnati in modo tale da suggerire la velocità e la forza con le quali la parola va pronunciata, le onomatopee non solo si caratterizzano quindi per forma, ma anche per grandezza e colore al fine di svolgere un ruolo importante nel corso della narrazione sequenziale. Le onomatopee non seducono solo il mondo dei  fumetti ma anche quello dell’albo illustrato. Edito da Terre di Mezzo Sdeng Bum Splash! Il grande libro dei rumori di Benjamin Gottwald è il silent book più “rumoroso” che ci sia. Peculiarità dell’albo è il non avere nessuna scritta ma al contempo per coglierne a pieno l’essenza bisogna leggerlo ad alta voce. Quest’albo dalle tavole corpose che illustrano gesti, oggetti e azioni presentano uno stile ironico che ricorda le opere del movimento Pop Art per i colori accesi dai  volumi piatti che vengono marcati dal segno nero. Le tavole si compongono in pagine singole e pagine doppie, quest’ultime possono essere occupate da un’unica immagine come una buia foresta con un mago che sogghigna col suo gatto mentre prepara un intruglio. Le  doppie pagine si caratterizzano anche per le sequenze come nella tavola in cui l’artista illustra prima una pera intera e in seguito… gnamm! la pera addentata, e ancora possono suggerire relazioni di senso come assonanze o similitudini come nella tavola della ruota della bici bucata a cui segue un serpente, antinomie assaggiare un limone, assaggiare un gelato, o climax come nella tavola del phon e il vento di tempesta.


Ebbene quest’albo del Gottwald non è solo un godimento per l’occhio ma anche per le orecchie. Sdeng Bum Splash! Il grande libro dei rumori è un libro da ascoltare perché scoppia, soffia, sniffa, scricchiola, sbuffa, strepita, ringhia, tintinna e molto altro. Quando presento le onomatopee in atelier mi servo di questo albo straordinario per giocare con i suoi suggeriti dall’immagine. Un gioco coinvolgente che sollecita la creatività e la curiosità dei più piccoli che si chiedono come un suono possa farsi immagine e parola. Cigolii, ronzii, borbottii in quest’albo prendono forma attraverso illustrazioni accattivanti attingendo al vissuto del lettore, tanto da strappare un sorriso. Quando apriamo quest’albo non possiamo che notare che già il suono si “forma” nella nostra mente, un suono che non proviene dalle nostre orecchie ma dagli occhi. Quest’albo è ludico, corale, da leggere ad alta voce! Un albo che racchiude in sé centocinquanta momenti , situazioni e sequenze, reali o fantasiose che permettono a grandi e bambini di godere del gioco fonico che rompe il silenzio invitando all’ascolto e alla condivisione.


 

Sdeng Bum Splash! Il grande libro dei rumori

Autore: Benjamin Gottwald

Casa editrice: Terre di Mezzo

Età consigliata: dai cinque anni in su

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