di Clara Sorce
Inno all’immaginazione, alla fantasia e alla sensibilità dei bambini è Un fiume di Marc Martin edito da Salani Editore. La narrazione comincia dalla sua risguarda. In una camera ricca di libri, giochi, poster, su una scrivania sta seduta una bambina intenta a disegnare, di fronte a lei una finestra dalla quale si vede la città, ma soprattutto, il serpentino fiume che la attraversa standogli in mezzo.
Lo osservo, da dove sono seduta, estendersi in lontananza in entrambe le direzioni.
Voltiamo pagina e troviamo una pagina bianca, il ricco muro e la bambina non ci sono più, al loro posto si staglia grande la finestra. Una linea ondulata verde acqua traccia un percorso. È la via dell’immaginazione. La via che permette alla piccola, e come lei tutti i piccoli lettori, di viaggiare oltre i confini fisici per esplorare il mondo con gli occhi della meraviglia.
La tecnica mista utilizzata da Marc Martin permette al lettore di entrare gradualmente nell’immaginazione della bambina. Insieme a lei percorriamo il grigio groviglio di linee della città, l’oscurità delle fabbriche, fino a che il colore diventa libero di esprimersi, ma in ogni tavola c’è una costante: la brillantezza dell’acquarello che caratterizza il nostro fiume. Il fiume in questo straordinario albo diventa metafora dell’immaginazione, dei pensieri che fluiscono liberi quando ogni bambino non è “disturbato” dalla frenesia per godere di quel tempo lento, come lo scorrere delle acque, che permette loro di far implodere la fantasia. Questo i piccoli lettori lo colgono, tanto che quando lessi l’albo ai miei piccoli alunni della classe prima della scuola primaria non vedevano l’ora di proseguire il viaggio per osservare e integrare, quanto immaginato dalla piccola protagonista, il racconto con la loro fantasia in un gioco di rimandi che ci conduce in una unione armoniosa data dalla lettura condivisa.
Come detto le tavole sono la trasposizione dell’immaginazione della bambina ed in generale di una immaginazione collettiva che pian piano fuoriesce dai bordi della finestra, simbologia della nostra mente. I bordi che demeritano la figura della città dentro la cornice della finestra si diradano, i margini sono abbattuti. Defluiamo chiedendoci dove ci porterà il fiume… Questo ci conduce in verdi colline, in rapide cascate fino ad una lussureggiante giungla con il suo cuore buio con tanti occhi che osservano, e che gran sorpresa e voci gioiose quando
Dopo aver navigato tra le mangrovie, il fiume si apre e mi porta nell’oceano.
Si giunge al culmine di questo strabiliante viaggio si giunge con una tavola che trovo estremamente lirica. Il colore fluido e brillante la domina. Siamo lì, di fronte a quell’immensa distesa d’acqua, galleggiamo o stiamo come la piccola protagonista su una piccola barchetta d’argento, lì a farci cullare dalle acque che danno la vita. Vita che si tinge dei più svariati colori dei pesci, un turbinio di incontri, pensieri e fantasia. Ma ecco che le nuvole diventano grigie, tutto si fa buio e loro cariche di pioggia preannunciano una gran tempesta; cosa succederà?
È difficile capire dove mi trovo. Ma sento il ticchettio della pioggia su una finestra, […].
Ecco che la pioggia ci riporta alla realtà, al tempo presente. Ricordando i confini della finestra, ma qualcosa è accaduto, la città, prima sveglia, adesso è addormentata. Che sia stato un sogno? È possibile perdersi nella propria fantasia fino a perdere i contorni del presente? A questi quesiti ognuno di noi darà una sua personale interpretazione, ciò di cui siamo certi è che quella piccola barchetta argentea sta sempre lì pronta per un nuovo viaggio.
Un fiume
Autore: Marc Martin
Casa editrice: Salani
Età consigliata: dai sei anni in su
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