di Clara Sorce
Spesso mi trovo, per lavoro e nella vita privata, a rispondere a una domanda: perché?
I “perché” dei bambini sono infiniti, ogni cosa suscita in loro curiosità che consequenzialmente porta loro a porsi domande. Non è forse il moto che ha spinto l’uomo nella sua evoluzione? Grazie alle domande l’uomo ha fondato l'amore per il sapere ,ossia, la filosofia.
I bambini sono naturalmente predisposti alla filosofia, le domande che si pongono sono volte alla “fame” culturale. Vogliono conoscere il mondo che li circonda. Perché sono al mondo? Da dove vengono le cose che caratterizzano il mondo fenomenico che li circonda? Sono solo alcuni dei quesiti che i bambini si pongono. Recentemente mi è capitato di imbattermi proprio in questi perché provenienti da un piccolino di tre anni. Questi perché sono differenti da quelli dei bambini di età superiore tanto da mettermi alla prova costantemente. Questo piccolino mi ha permesso di interrogarmi su una questione che noi adulti spesso dimentichiamo di porci, perché diamo per scontato che abbiamo una conoscenza ampia del mondo, e di conseguenza, delle cose. Cosa più che errata, la conoscenza è infinita, non basta una vita per apprenderla, tanto che molta sceneggiatura cinematografica e letteratura ha indagato il tema. Ecco la nostra grande prova, dobbiamo essere onesti prima con i nostri bambini, e in seguito, con noi stessi affermando a volte che non conosciamo la risposta, questo non è agli occhi del bambino qualcosa di “negativo” deve essere letto al contrario in una chiave positiva, perché insieme si può compiere il viaggio della conoscenza delle cose. Spesso mi è capitato di affermare che a quella domanda non avevo risposta ma che potevamo cercarla insieme ed è all’ora che il viaggio ha un sapore diverso. L’acquisizione diventa stimolante, produttiva ed insieme si sviluppa la gioia di stare insieme.
Recentemente in una mia visita alla Biblio Officina di Quartiere - Booq mi sono imbattuta in un albo dal grande formato, tanto da non poter essere riposto nello scaffale in posizione eretta, mi ha colpito particolarmente fin dalla sua copertina. Si tratta dell’albo Unico nel suo genere. Una storia sul raggruppare e classificare di Neil Packer edito da Camelozampa.
L’albo racconta quanti modi diversi abbiamo di vedere il mondo, ma soprattutto gli infiniti modi che abbiamo per catalogare le conoscenze secondo metodi scientifici e creativi. Vincitore Bologna Ragazzi Award 2021 Non Fiction, selezionato Bratislava Illustration Biennale Award, tradotto in Cina, Croazia, Francia e Germania Unico nel suo genere gioca, attraverso tavole magnificamente illustrate in cui vengono impiegate sapientemente le tecniche incisorie di stampa, sull’idea della classificazione. Dal grafico ad albero per illustrare l’albero genealogico del nostro protagonista Argo e del suo gatto Malcom, al regno animale per scoprire la nostra origine e come questa sia collegata agli esseri viventi che abitano il mondo come il gatto di Argo, fino a giungere ai mezzi di trasporto, agli strumenti musicali, all’arte e alle sue correnti artistiche.
Ciò che si apprezza di quest’opera di Neil Packer è il filo conduttore della narrazione. Si tratta di un albo non fiction al cui interno si cela un filo conduttore narrativo che segue un flusso che si specchia con la vita di tutti noi. L’autore ci presenta Argo e la sua vita e come questa, come capita nella vita di tutti noi, si caratterizza da tante cose che la circondano e come queste si caratterizzano per una infinità di ramificazioni di appartenenze possibili da classificare attraverso metodi scientifici, con esiti intriganti e sorprendenti.
Le meravigliose tavole che compongono l’opera ricordano le opere incisorie dei grandi artisti come Dorè, o gli artisti che hanno animato il movimento Die Brücke suscitando godimento visivo con una minuziosa esposizione dei differenti oggetti, linee temporali ed elementi naturali. Tavole in cui si evince la maestria grafica e del designer dell’autore.
Un viaggio che si conclude con un toccante finale. Come suggerisce il titolo, pur nell’infinita varietà di forme del mondo, un bambino e il suo papà riusciranno sempre a riconoscersi anche in una folla, perché
Ci sono moltissime persone al mondo, ma ci sono un unico ME... e un unico TE!”
Unico nel suo genere è un viaggio affascinate, un’opera di design, nella tassonomia. Un albo originale che pone l’accento sui perché e sulle curiosità dei bambini e delle bambine, che rappresentano il motore del mondo.
Unico nel suo genere
Autore: Neil Packer
Casa Editrice: Camelozampa
Età consigliata: dai dieci anni in su
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