di Clara Sorce
Se c’è un termine che suscita in noi il senso del moto, dell’apertura a nuovi mondi, fantastici e reali, che ci fa partire, scrivere, disegnare, fotografare, quello è il viaggio.
Fin dai tempi antichi il viaggio è una costante nella vita dell’uomo, ne sono una testimonianza le grandi produzioni letterarie, artistiche e musicali. Basti pensare ad Ulisse ed al suo viaggio lungo dieci anni per tornare nella sua amata Itaca o al viaggio Dantesco, un viaggio che è la ricerca di una nuova vita. Come non citare a tal proposito le avventure dei grandi viaggiatori che i nostri avi hanno compiuto al fine di progredire. I viaggi hanno permesso, da secoli, all’uomo di ampliare le conoscenze e di conoscere nuovi popoli.
Ma non solo il viaggio per bambini e adolescenti significa crescita. Le fiabe e le storie ci narrano di bambini o ragazzi che messi in guardia dai pericoli del bosco iniziano un lungo viaggio pieno di insidie che “l’eroe” affronta uscendone mutando. Mutare, cambiare forma è quello che accade nel viaggio lungo una vita. Ci spingiamo lungo i margini della foresta al fine della conoscenza del mondo. La peregrinazione si esplicita in varie modalità: dal fantastico, allo spostamento fisico, a volte viene inteso come percorso tra eventi, pensieri e tracce. Viaggiare significa, anche, aprirsi. Quando viaggiamo ci apriamo all’incontro, alla meraviglia e alla curiosità. Avviene così una crescita in noi che porta l’essere umano a mutare facendo avvenire così una crescita. Crescita personale che è arricchimento.
Viaggi di Anna Benotto, edito da Lupoguido, è un albo delicato dai toni freddi. Un diario di viaggio composto da poche pagine che raccontano il viaggio di ognuno di noi.
Protagonista della vicenda un grande orso che ha il desiderio di vedere il mondo. Durante il suo viaggio osserva vari viaggiatori. La Benotto celebra il bisogno del movimento che l’essere umano ha, soprattutto quello dei bambini che curiosi di scoprire come è fatto il mondo compiono quotidianamente dei viaggi, da quello mentale a quello fisico. Un bisogno di attraversare lo spazio e il tempo per esplorare nuovi territori, per tenere a bada aspettative e realtà, per mettersi alla prova.
C’è chi viaggia ancor prima di partire
Questa piccola ma evocativa frase viene a fondersi con una tavola ariosa dove i piccoli tratti della penna, posti puliti uno di fianco all’altro, danno vita ad una grande mappa e alla figura di un orso che silenziosamente la contempla. Questa tavola a parer mio è molto evocativa. I bambini se vicino ad un mappamondo o ad una mappa sono capaci di stare ore e ore ad osservare pezzo per pezzo, nome per nome viaggiano con la loro mente. Loro immaginano le terre lontane dai nomi a volte difficili da pronunciare.
Proseguiamo la lettura e si apre un ventaglio di situazioni come chi partendo porta poche cose con sé o altri che vanno a gran velocità
E chi porterebbe via la casa intera
Perché viaggiare significa anche abbandonare i luoghi del cuore , quelli in cui ci si sente al sicuro. Proseguiamo e scopriamo bellezze nascoste o non vediamo quello che abbiamo sotto il naso perché intenti a scrutare una cartina. Il viaggio può essere una scoperta dell’altro o di se stessi, così si instaura in noi una tensione tra la solitudine e la ricerca dell’altro.
Quando siamo in viaggio tale tensione si manifesta anche nella voglia e nella necessità di andare in contrapposizione all’urgenza di tornare tra la velocità e la necessità di andare piano, in uno scambio di antitesi reso dalle illustrazioni di Anna Maria Benotto.
Il suo tratto avvolgente e morbido, dà voce alla vita interiore del viaggiatore in una sintesi meravigliosa.
Viaggi
Autrice: Anna Maria Benotto.
Casa editrice: Lupoguido
Età consigliata: dai tre anni in su
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